Braccio quasi amputato per incidente sul lavoro e operai in nero: chiusa azienda di Casalmoro

CASALMORO – E’ stato grazie alla denuncia di un 27enne di origini nigeriane, regolare in Italia, ma impiegato irregolarmente in un’azienda di Casalmoro, che i carabinieri di Viadana hanno potuto scoprire numerose violazioni presso l’attività, scoprendo tre ulteriori operai “in nero” e chiudendo di fatto l’impianto. Elevata, inoltre, una forte multa (pari a 193mila euro) ai titolari, di origine cinese.

Il 27 febbraio scorso, il 27enne era rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro. Il braccio dell’operaio era rimasto incastrato in un macchinario utilizzato per la lavorazione della plastica, che ne aveva causato quasi l’amputazione.
L’uomo, senza che venisse richiesto l’immediato intervento dei sanitari, con un’auto privata è stato trasportato presso il Pronto Soccorso di Asola, lì “scaricato” e lasciato solo.
I datori di lavoro, vista l’irregolarità del dipendente, non avevano riferito né denunciato nulla agli organi preposti di controllo in merito all’incidente occorso.
Da quel momento era cominciato il calvario del giovane, successivamente trasferito in prognosi riservata presso l’Ospedale Poma di Mantova, dove è rimasto ricoverato per le gravissime lesioni riportate sino ai primi giorni di giugno. Una volta dimesso, lo scorso 12 giugno, l’operaio si è recato presso i carabinieri di Bozzolo, ai quali ha denuncato quanto accaduto. I militari dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica virgiliana, vista la gravità dei fatti narrati, si sono prontamente attivati effettuando tutti gli accertamenti del caso.
Ieri, quindi, i Carabinieri della Compagnia di Viadana, unitamente a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Mantova e agli Ispettori dell’Ats Valpadana, hanno effettuato un’ispezione presso la ditta indicata dal denunciante, che ha permesso di acquisire ulteriori riscontri probatori in ordine a quanto riferito dal querelante.
Durante l’accertamento, come detto, sono stati individuati altri lavoratori stranieri, clandestini sul territorio nazionale e non regolarmente assunti. Al termine della verifica, secondo l’ipotesi accusatoria, si è proceduto alla denuncia dei due titolari e gestori dell’azienda e al sequestro preventivo dello stabilimento produttivo per le riscontrate gravi violazioni, relative all’igiene e sicurezza sul luogo di lavoro, per l’impiego di manodopera clandestina e per il reato di lesioni gravissime colpose.
Contestualmente sono state comminate sanzioni pecuniarie per un totale di 193.000 euro.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Mantova, molto sensibile a tale problematica, unitamente all’Ispettorato del Lavoro virgiliano, continua incessantemente a predisporre e svolgere numerosi servizi di controllo alle attività produttive, al fine di contrastare il deprecabile fenomeno del lavoro sommerso e garantire sempre maggiore tutela ed incolumità ai lavoratori.

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