MANTOVA – Fase 2, da maggio la riapertura delle attività lavorative pone come prioritario il problema dei trasporti. E le ipotesi impazzano un po’ in tutta Italia nell’attesa che dal Governo arrivino le indicazioni ufficiali su come dovrà essere garantito il distanziamento tra i viaggiatori su autobus, metrò, treni e aerei.
Per quanto riguarda il trasporto a corto raggio, quindi innanzitutto quello degli autobus si parla di mezzi a regime ridotto, magari dotati di contapersone, qualcuno ipotizza di far viaggiare solo seduti.
Anche in Apam le riflessioni si stanno portando avanti da giorni ed è il presidente Daniele Trevenzoli a spiegare che “la riorganizzazione del sistema dei trasporti dovrà necessariamente essere collegata a quella degli orari”. Trevenzoli, conti alla mano, fa un esempio molto pratico e intuitivo. “Se prima avevamo 60 persone che salivano su un autobus per una tratta e adesso ci dicono che dovremo ridurle a 30, significa che per garantire il servizio a tutti dovremmo mettere a disposizione due autobus e due autisti ma è impossibile per qualsiasi azienda di trasporti pensare a un raddoppio della flotta e del personale. L’unica possibilità dunque è che gli orari di aziende e uffici vengano riorganizzati in modo tale che metà di quelle persone inizino a lavorare più tardi così si può comunque garantire il servizio per tutti in sicurezza”.
Il presidente Apam non è però tanto preoccupato dalla ripresa a maggio di molte attività quanto della ripresa delle scuole a settembre. “Fino a quando le scuole saranno chiuse non credo ci saranno grossi problemi – dichiara Trevenzoli – Tutt’altra cosa sarà invece dal 1° di settembre, data che ormai viene indicata da più parti per l’inizio del prossimo anno scolastico. Allora le cose si complicheranno davvero, vedremo comunque anche per le scuole quali indicazioni arriveranno”.
Intanto in Apam si sta lavorando anche per garantire l’isolamento dei conducenti. “Ci sono alcuni mezzi già predisposti con delle cabine, su altri dovremo invece montarle – spiega Trevenzoli – e infatti stiamo valutando proprio in questi giorni che tipo di struttura scegliere”.
Costi aggiuntivi dunque, anche per altri servizi già in atto come la sanificazione quotidiana dei bus, in un quadro economico molto pesante con una riduzione degli introiti del 90% a marzo e aprile, che probabilmente continuerà in maniera sensibile anche a maggio, corrispondenti a diversi milioni di euro in meno nelle casse dell’Azienda di trasporti.
Ma si guarda comunque avanti e praticamente ogni giorno la dirigenza si confronta, pur a distanza, per mettere in atto tutte le misure necessarie per superare questo periodo difficilissimo e farsi trovare pronta alla ripartenza.