Accogliendo il ricorso della Associazione LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia Onlus Sulla mancata protezione dei valichi migratori montani, il Tar della Lombardia ha imposto un «Commissario ad acta, individuato nella persona del Direttore Generale dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.), con facoltà di delega ad altro qualificato funzionario del medesimo Istituto, che provvederà a compiere quanto stabilito nella presente sentenza nel termine di 150 (centocinquanta) giorni dal suo insediamento, nel rispetto delle regole tecnico-scientifiche applicabili alla specifica materia, avvalendosi di tutte le strutture pubbliche ritenute in grado di fornire un utile supporto; all’esito dell’espletamento dell’incarico, il Commissario ad acta depositerà in giudizio, nel rispetto delle regole tecniche del processo amministrativo telematico (D.P.C.S. n.134 del 2020), una relazione esplicativa riguardante l’attività svolta».
Il Tar ha quindi esautorato la Regione Lombardia e la LAC in un comunicato canta vittoria e ribadisce che la sentenza certifica che la Regione «ì”Ha ignorato e aggirato per anni, anzi per decenni sia le disposizioni della legge quadro 157 del 1992, che afferma da sempre l’obbligo di vietare qualsiasi attività venatoria nel raggio di mille metri dai valichi interessati dalla migrazione degli uccelli, sia le sentenze che imponevano il rispetto di questa norma ottenute dalla Lega per l’abolizione della caccia a ogni livello della giustizia amministrativa e costituzionale. Adesso, dopo l’ennesimo ricorso presentato dalla nostra associazione, patrocinata come sempre dallo studio legale Linzola di Milano, la Regione Lombardia è stata esautorata dalle proprie funzioni”.
“Il 7 luglio scorso – commentano i consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni, Marco Carra e Simone Negri-in Commissione agricoltura si è discusso e votato un provvedimento amministrativo per individuare i valichi montani, questo per ottemperare una sentenza del Tar del 5 aprile che imponeva di chiudere alla caccia diversi valichi. La giunta, con l’assessore Beduschi, aveva presentato un documento redatto dagli uffici tecnici per almeno recepire le sollecitazioni del Tar ma la sua maggioranza in Commissione ha presentato tre emendamenti che indebolivano il testo, già di per se limitato. Una forzatura del tutto inopportuna, a cui abbiamo votato contro, che, come avevamo previsto, prestava il fianco a ricorsi e sentenze sfavorevoli”.
“Ancora una volta- concludono i consiglieri dem- i lombardi sono vittime delle forzature della destra che sulla caccia si ostina a seguire una politica che in realtà nuoce prima di tutto al mondo venatorio che ha bisogno di norme certe e non di provvedimenti indifendibili”.