Calza, crollo di imprese nel Distretto ma qualità e sinergie possono rilanciarlo. “Lo Stato metta le aziende in grado di competere”

CASTEL GOFFREDO – Il Distretto della calza soffre: in dieci anni gli addetti sono calati del 42%, circa 4 mila unità, e le imprese del 37%, 162 in meno.
C’è chi ha chiuso e chi ha delocalizzato all’estero. Il fatturato, che nel 2021, è stato di oltre un miliardo e 19 milioni, è calato di quasi un terzo nel decennio. Un trend che accomuna il Distretto della Calza a quello di altri Distretti industriali del Paese diventati negli ultimi anni meno attrattivi e meno competitivi. Ma proprio partendo da questi numeri, evidenziati nell’indagine commissionata dal “Patto per il tessile“, con capofila Castel Goffredo all’Università di Brescia dal titolo “Il distretto che verrà”, e illustrata ieri dal docente di economia aziendale Claudio Teodori all’auditorium del Credito Padano a Castel Goffredo, si deve ripartire, e con la massima celerità, per puntare sui valori aggiunti emersi, potenzialmente in grado di risollevare le sorti del Distretto.
“La qualità che caratterizza i prodotti delle imprese del Distretto e un’auspicata capacita di lavorare in sinergia tra le stesse imprese” possono essere fattori importanti per il rilancio del Distretto dichiara Teodori che spiega come l’indagine abbia preso in considerazione 25 comuni, 16 dell’alto mantovano e 9 bresciani.

E proprio l’esigenza che le imprese di questo territorio operino finalmente insieme, su progetti e bandi come quello sullo sviluppo delle filiere di Regione Lombardia viene ribadita più volte dal direttore del Centro Servizi Calza Mauro Morandi.

Anche Alessandro Gallesi, presidente Associazione distretto calza e intimo, pure lui ieri al tavolo dei relatori ha ribadito l’importanza di progetti condivisi per poter raggiungere nuovi mercati lontani sia come distanza che come cultura mentre il presidente del Centro Servizi Calza Massimo Bensi insiste sulla necessità di puntare sulla formazione, facendo conoscere nelle scuole la grande tecnologia delle imprese tessili,  così da tentare di rispondere al problema sempre più pesante di mancanza di manodopera.

“Tutte azioni importanti – dichiara durante il dibattito l’imprenditore William Gambetti, vice presidente di Confindustria Mantova e vice presidente del Sistema Moda Italia per intimo e calze – che però potranno poco se lo Stato non decide di difendere il settore come stanno facendo, con azioni specifiche altri Paesi europei, vedi la Francia che rimborsa sette paia di calze medicali all’anno a tutti coloro che ne hanno bisogno”.

Vedi i dettagli nel video servizio con le interviste al docente di economia aziendale dell’Università di Brescia Claudio Teodori, al direttore del Centro Servizi Calza Mauro Morandi e all’imprenditore William Gambetti