MANTOVA – C’è il via libera della fusione tra le Camere di Commercio di Mantova, Cremona e Pavia. Un iter che si era bloccato per l’opposizione di Pavia: nel 2015 era stata varata una riforma, firmata dall’allora ministro Marianna Madia, che prevedeva la riduzione degli enti da 105 a 60, con l’accorpamento di quelle con meno di 75mila iscritti. Il processo di accorpamento ora è in dirittura, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso. La sede centrale sarà a Mantova.
Ora toccherà al presidente della Regione, Attilio Fontana, firmare il decreto di fusione, come auspica il presidente di Confartigianato Mantova Lorenzo Capelli: “Mi fa piacere che sia, finalmente, arrivata la sentenza del Consiglio di Stato. Il più alto organo della giustizia amministrativa ha confermato il percorso di fusione delle Camere di Commercio di Mantova, Cremona e Pavia. Fin dal lontano 2015, noi di Confartigianato, abbiamo collaborato, seppur non essendo d’accordo, per agevolare la razionalizzazione degli Enti camerali decisa dall’allora Governo Renzi. Dopo nove lunghi anni si può definitivamente archiviare la vicenda giudiziaria e si possono attuare gli ultimi adempimenti che dovranno ridare piena operatività alla nostra Camera di Commercio. Ci tengo a sottolineare che, durante questo lungo periodo transitorio, l’Ente non ha potuto svolgere pienamente l’attività di supporto alle imprese. Una cospicua quantità di fondi, destinati a progetti di sviluppo del tessuto economico locale, è rimasta ferma nelle casse di via Calvi nell’attesa che la situazione si risolvesse. Ora che la sentenza di Palazzo Spada è arrivata, mi appello al Presidente Fontana affinché firmi al più presto il decreto di fusione. Mi auguro, inoltre, che non ci siano nuovi tentativi di rallentare il percorso: una Camera di Commercio che funziona, che può operare al massimo delle sue possibilità, è un supporto fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio. Sono fortemente convinto che tutti potremo avere benefici da un Ente camerale tornato finalmente operativo, senza Commissari straordinari e senza ulteriori perdite di tempo. Confartigianato farà, quindi, tutto il possibile, con massima disponibilità e apertura, per arrivare quanto prima alla costituzione della nuova Camera.”