Carabinieri morti, da Mantova il Ten.Col. Feola ai funerali di Stato: “Piffari amico vero”

MANTOVA – La tragedia di Castel d’Azzano, dove martedì mattina hanno perso la vita tre carabinieri a seguito della deflagrazione di un casolare durante una operazione di sgombero, ha profondamente scosso anche i militari in servizio nella provincia di Mantova.
Tra le vittime, oltre a Davide Bernardello e Valerio Daprà, c’è anche Marco Piffari, 56 anni, Luogotenente legato da un lungo rapporto di amicizia con il Tenente Colonnello Giorgio Feola, oggi comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Mantova.

«Di lui ricordo l’educazione, la sensibilità e la gentilezza – ha dichiarato commosso Feola –. Per l’Arma è stato un orgoglio avere un uomo come lui al proprio servizio. Era un elemento di grande valore, tanto che era entrato, dopo una dura selezione, in un reparto antiterrorismo nato nel 2015 dopo le stragi di Parigi. Questo rispecchiava pienamente la sua generosità e la sua voglia di proteggere gli altri».

I due si erano conosciuti una quindicina di anni fa, quando Feola comandava la Prima Compagnia del Quarto Battaglione Veneto. I due si erano sentiti alla fine dell’estate con la promessa di rivedersi presto a Mantova. Ma non sarà possibile. «Ho perso un amico vero e un collega eccezionale, con cui ho condiviso tanto».

Il Tenente Colonnello Feola rappresenterà l’Arma mantovana ai funerali di Stato. Le esequie si terranno venerdì 17 ottobre alle ore 16, nella Basilica di Santa Giustina a Padova, in Prato della Valle.

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Mantova, Colonnello Pancrazio Dario Vigliotta, ha voluto esprimere, a nome suo e di tutti i militari mantovani, un sentito ringraziamento «a ogni singola persona, Ente o Associazione che, in questo tragico lutto che ha colpito l’Arma dei Carabinieri, ha voluto manifestare vicinanza e cordoglio, anche semplicemente lasciando un mazzo di fiori davanti alle caserme».

«La partecipazione della cittadinanza è commovente – ha aggiunto Vigliotta –. È un segno di vera stima verso l’Istituzione e i suoi rappresentanti, che ogni giorno, forti del giuramento prestato, onorano la divisa fino all’estremo sacrificio».

Un pensiero che trova eco nel motto storico dell’Arma: “Usi obbedir tacendo e tacendo morir”, espressione del profondo senso del dovere e della disciplina che contraddistingue i Carabinieri.

In tutte le caserme e negli uffici pubblici le bandiere sventolano a mezz’asta, in segno di lutto nazionale, come disposto dal Consiglio dei Ministri.