Cronaca 01 marzo 2022, 19:42

Carenza di medici di famiglia: le mosse di Regione Lombardia per affrontare il problema

Carenza di medici di famiglia: le mosse di Regione Lombardia per affrontare il problema

"Carenza medici di medicina genarale, la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia si è fatta parte attiva, a livello nazionale, per l’introduzione di modifiche all’attuale assetto che limita a 650 il numero del massimale di assistiti in carico ai medici “in formazione”, al fine di poter concorrere all’assegnazione degli ambiti carenti con una copertura fino a 1.000 assistiti". Ad affermarlo è una nota della stessa Regione.

"Nell’ambito del processo di messa in atto di azioni utili alla definizione di un quadro di contesto idoneo a facilitare la scelta, da parte dei medici di medicina generale, di ambiti carenti in aree disagiate, Regione Lombardia valuta inoltre favorevolmente la possibilità che sui territori, anche in accordo con Aler, si  possano mettere a disposizione dei medici di medicina generale (che sono liberi professionisti convenzionati con il SSN) spazi idonei, per incentivare la presenza nelle aree più disagiate.

E’ stata data inoltre facoltà alle Ats di attribuire incarichi provvisori nella zona ove sia rilevata la successiva pubblicazione di ambito carente con vincolo di apertura. Analoga impostazione viene adottata anche per i Pediatri di Libera Scelta (PLS), per i quali, comunque, non si rilevano criticità" continuano dalla Regione.

"Qualora per tre successive pubblicazioni di ambiti carenti di Medicina Generale e di Pediatria di Libera Scelta l’ambito pubblicato non venga coperto, è data facoltà all’Ats di individuare la zona dell’ambito con vincolo di apertura come “zona disagiata” e di prevedere, per il medico di medicina generale che accetti l’incarico, una remunerazione extra di € 6.000,00 annui omnicomprensivi.

Se il numero di medici di medicina generale che accettano l’inserimento negli ambiti carenti dovesse risultare inferiore alle reali necessità, previa richiesta dell’Ats ai medici autolimitati di sbloccare o innalzare l’autolimitazione anche prima che siano trascorsi i 3 anni previsti dall’Accordo Collettivo Nazionale, agli stessi  è data facoltà di incrementare il proprio massimale a 1.800 scelte, con un carico assistiti massimo di 2.000 comprensivo degli iscritti a termine (inizialmente per un periodo non superiore a  6 mesi, prorogabile di ulteriori 6 nelle more dell’attuazione del nuovo Accordo Collettivo Nazionale).

Regione Lombardia evidenzia, inoltre, che il numero delle borse di studio che verranno messe a bando per il triennio 2021-2024 sarà più elevato rispetto al passato, in considerazione del fatto che la Regione ha ottenuto un rilevante incremento del fondo nazionale (20 mln) e che a questo scopo sono state stanziate ulteriori risorse nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). E’ altresì da segnalare che il numero dei tirocinanti sarà più elevato perché è vigente il cosiddetto “Decreto-Legge Calabria” (convertito in l.n. 181/2020), che prevede l’accesso al corso, quali soprannumerari senza borsa di studio, di ulteriori soggetti" prosegue la nota.

"Le numerose iniziative sin qui illustrate – tra le quali, non da ultimo, la richiesta formulata da Regione Lombardia di incrementare e rimodulare gli accessi alla Facoltà di Medicina – consentiranno di fornire una significativa risposta all’esigenza di assicurare assistenza medica primaria a tutti i cittadini.Rientra inoltre, nel quadro delle strategie di contrasto alla carenza dei medici di medicina generale, l’attuazione delle norme introdotte con la nuova Legge regionale di riforma del SSR n. 22 del 14 dicembre 2021. In questo contesto la programmazione regionale è chiamata a raccordare e potenziare l’attività dei MMG/PLS/MCA attraverso il coinvolgimento e l’integrazione con gli operatori delle ASST e dei Comuni che lavoreranno all’interno delle nuove articolazioni territoriali delle Case della Comunità, Ospedali di Comunità e COT.Infine si rileva che nel quadro evolutivo legato al potenziamento della sanità territoriale attraverso le norme della L.R. 22/2021 e la regolamentazione del cosiddetto DM 71 in corso di finalizzazione, la medicina generale è coinvolta proprio con la finalità di:

-  limitare il carico burocratico legato all’attivazione dei servizi/interventi, sviluppando un lavoro di semplificazione degli attuali processi assistenziali territoriali;

- concorrere allo sviluppo del nuovo sistema per la gestione digitale del territorio, in raccordo con le AssAttualmente la medicina generale è diretta interlocutrice di Regione nella definizione dei due processi richiamati e verrà sistematicamente cercato e raccolto il suo contributo in funzione dell’attuazione operativa delle strutture organizzative della nuova sanità territoriale" conclude la nota regionale.

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