Carlo III incoronato re: “Sono qui per servire”

Fotogramma /Ipa

Carlo III è stato incoronato re. “God save the king”, ha pronunciato l’arcivescovo di Cantebury Justin Welby, dopo aver posto sul capo del sovrano la corona di San Edoardo. Prima della corona, re Carlo III ha ricevuto le diverse insegne reali, fra cui il guanto, le armille (bracciali), il globo e i due scettri. Il sovrano è stato quindi intronizzato, ultima fase della sua incoronazione. Seduto sul trono, col capo coperto dalla corona, ha ricevuto il giuramento di fedeltà del figlio ed erede William. Poi è stato pronunciato il giuramento di fedeltà del pubblico, “l’omaggio del popolo” a cui si sono uniti quanto lo volevano, nell’abbazia e davanti agli schermi, pronunciando le parole: “Giuro vera lealtà a Sua Maestà, i suoi eredi e successori, in base alla legge. Dio aiutami”.
Dopo Carlo III anche la regina Camilla ha ricevuto l’unzione ed è stata incoronata. Camilla non ha dovuto pronunciare il giuramento ed ha ricevuto sul capo la corona della regina Mary.
Dopo aver ricevuto la comunione, il re e la regina consorte si sono quindi diretti nella cappella di Sant’Edoardo, dietro l’altare maggiore. Qui si preparano per la processione finale, con il ritorno a Buckingham Palace.

IL GIURAMENTO E LA CONSACRAZIONE – Nell’abbazia di Westminster, davanti all’arcivescovo, il nuovo re ha giurato di rispettare la legge (Coronation Oath) e di essere “un protestante fedele” alla Chiesa d’Inghilterra (Accession declaration oath). “Sua maestà, come figlio del Regno di Dio, vi accogliamo in nome del Re dei Re”, ha detto l’arcivescovo di Canterbury. “Nel Suo nome e nel Suo esempio, sono qui non per essere servito, ma per servire”, ha risposto il sovrano.

L’arcivescovo di Canterbury ha quindi consacrato re Carlo III con l’unzione, la parte più sacra della cerimonia di incoronazione, che per questo si è svolta lontana dagli occhi del pubblico, nascosta da paraventi. Il sovrano, che è anche capo della Chiesa d’Inghilterra, ha ricevuto l’unzione sul capo, sul petto e sulle mani, seduto sulla Coronation Chair. L’olio per la cerimonia proviene dalle olive del Monte degli ulivi a Gerusalemme ed è stato consacrato con una cerimonia nella Chiesa del Santo Sepolcro.

Re Carlo III ha quindi ricevuto la stola reale dal figlio ed erede al trono William. La stola è una delle insegne reali che il sovrano riceve durante la cerimonia.

L’ARRIVO A WESTMINSTER – Al momento dell’ingresso nell’abbazia, prima del sovrano ha sfilato un lungo corteo, quindi è entrata Camilla. Il sovrano indossa un mantello di ermellino. Il re e la regina consorte sono quindi stati seguiti dai paggetti, fra cui spicca il principino George, terzo in linea di successione. Indossano tutti giacche rosse con alamari dorati. Ci sono anche i nipotini di Camilla: Lola, Eliza, Gus, Louis e Freddy. La cerimonia di incoronazione durerà due ore e sarà considerevolmente più breve di quanto siano state altre incoronazioni nel passato.

La coppia reale è partita da Buckingham Palace a bordo della carrozza dorata usata per il ‘diamond jubilee’ e il corteo ha sfilato per la città dove sono in centinaia di migliaia a salutare sulle strade i nuovi sovrani. Carlo e Camilla hanno passato ieri la notte nella loro residenza privata di Clarence House, dopo il ricevimento offerto a Buckingham Palace.

La carrozza reale si è diretta verso l’abbazia fra due ali di folla festante. Sono 200 i militari in alta uniforme -soprattutto membri del reggimento a cavallo della Sovereign’s Escort of The Household Cavalry -che partecipano alla processione, mentre altri mille sono dispiegati lungo il percorso

Speciali palchi per medici, infermieri, veterani dell’esercito e volontari di associazioni benefiche sono stati appontanti lungo il percorso.

LA CORONA – Potente simbolo della monarchia britannica, la corona è alta più di 30 centimetri, realizzata in oro a 22 carati e molto pesante, ben 2,28 kg. Custodita nella torre di Londra, fu realizzata ne 1661 per l’incoronazione di Carlo II, prendendo a modello quella di Edoardo il confessore (sovrano fra il 1042 e il 1066), ritratta nel famoso arazzo di Bayeux, in Francia. Considerata una reliquia, la corona del re canonizzato come santo era stata usata per secoli, fino a quando fu fatta fondere durante la rivoluzione guidata da Oliver Cromwell, quando re Carlo II fu decapitato.

La nuova corona di Sant’Edoardo fu poi usata per sole altre due incoronazioni (Giacomo II nel 1685 e Guglielmo III nel 1689). Poi passò di moda e rimase inutilizzata per oltre 200 anni. Re Edoardo VII la scelse per la sua incoronazione nel 1902, ma poi si ammalò e dovette ripiegare su una corona più leggera per la cerimonia. Fu Giorgio V il primo ad usarla nuovamente e per l’occasione la corona assunse l’attuale aspetto, con l’inserimento permanente delle gemme. Anticamente le pietre preziose erano rimovibili e alcune venivano affittate per la cerimonia.

Oggi nella corona vi sono 444 gemme – zaffiri, rubini, ametiste, topazi e acquamarine – incastonate su montature d’oro e smalto. Appoggiata su una fascia di pelliccia d’ermellino, la corona reca all’interno una berretta di velluto rosso. La sua silhouette con i quattro archi d’oro, riuniti al centro con un globo sormontato da una croce, era il logo della monarchia britannica sotto il regno di Elisabetta e come tale figura ancora sugli stemmi della posta, la polizia, i passaporti e i documenti ufficiali. Carlo invece ha scelto un’alta corona, ma intanto quella di San’Edoardo è l’icona dell’incoronazione su Twitter.

LA CERIMONIA – In scena la cerimonia formale e religiosa antica più di mille anni, con un alto valore simbolico e politico di proiezione dell’immagine della monarchia e della Gran Bretagna. Ed è per questo che l’intero evento – il nome in codice è “operazione Globo” – è studiato nei minimi dettagli, per essere allo stesso tempo solenne e festa popolare.

La giornata inizia quindi con la processione reale fino a Westminster. Assiso sulla Coronation Chair, un trono con 700 anni di storia, Carlo ha giurato quindi da sovrano, unto d’olio dall’arcivescovo di Canterbury e riceverà i simboli del suo potere: la corona, lo scettro e il globo.

Carlo ha scelto una processione più ridotta rispetta a quella dell’incoronazione della madre nel 1953, con solo 200 militari, in gran parte della Sovrana scorta della cavalleria reale. Ma nell’insieme l’evento coinvolge 6mila uomini delle forze armate, nella maggiore operazione cerimoniale militare degli ultimi 70 anni.

Rompendo con la tradizione, vista probabilmente anche l’età dei due sovrani -74 anni lui, 75 lei- è stata scelta per la processione la carrozza del Giubileo di diamante, più comoda e molleggiata, dotata di aria condizionata e vetri elettrici, e pur sempre trainata da sei cavalli. Al ritorno, per la processione in senso inverso, i sovrani saliranno invece sulla carrozza d’oro, usata in tutte le incoronazioni fin dal 1830. E non mancherà l’atteso saluto dei sovrani e la famiglia reale dal balcone di Buckingham Palace, seguito dal sorvolo degli aerei militari.

“L’incoronazione di re Carlo III e della regina Camilla sarà una bella occasione, gioiosa e storica” ed “una celebrazione di chi siamo oggi in tutta la nostra bellissima diversità”. E’ quanto dichiara l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, che oggi officerà la cerimonia. “La gente certo si aspetta di essere colpita dalla maestosità e sacralità della cerimonia, ma sarà anche invitata a fermarsi e riflettere – ha poi aggiunto – riflettere sul nostro passato, sul nostro futuro, mentre preghiamo per il nostro nuovo sovrano, le nostre vite e su come siamo chiamati a servire gli altri”.

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