domenica, 12 Maggio 2024
domenica, 12 Maggio 2024
Home Cronaca Caso De Donno, Asst: “interviste solo dopo l’ufficialità dei risultati”. E al...

Caso De Donno, Asst: “interviste solo dopo l’ufficialità dei risultati”. E al Poma si mormora: “fuori c’è chi strumentalizza la terapia del plasma”

Il Parlamento Europeo chiama De Donno al meeting di esperti sul Covid

MANTOVA – Il profilo facebook l’ha oscurato lui personalmente, il primario di pneumologia del Poma Giuseppe De Donno. Lo ha comunicato ieri pomeriggio l’Asst di Mantova e ieri sera, chi lo conosce bene, al punto di essere appellato come suo “portavoce”, Leonardo M. nel gruppo Facebook “Io sto con il dott. De Donno” ha scritto: la pagina l’ha chiusa lui stesso, mi ha detto solo che per ora non può dire niente”.
Ma nonostante il profilo chiuso, il medico mantovano continua a rimanere alla ribalta delle cronache, i profili social nati ieri a suo sostegno incamerano iscritti senza sosta, e i media si dividono tra chi continua a caldeggiare teorie complottistiche contro il medico e chi invece cerca di smontarle come “Il Riformista” che a proposito del profilo del primario sparito scrive: ” Di silenzio stampa autoimposto parla invece su Twitter l’utente Bonnie379, che aveva provato ad intervistare De Donno: “Sono finalmente riuscita a contattare il Dott De Donno. È in silenzio stampa, quindi annulla l’intervista di domani sera”, riferendo poi di “fonti sicure” che rivelano come il dottore “è molto provato, ha cancellato lui stesso la pagina e per ora non può rilasciare dichiarazioni”.
Di silenzio stampa se ne è parlato per la verità tra ieri e oggi anche al Poma, ma non come a un qualcosa di imposto a De Donno, bensì come a un’indicazione arrivata a tutta l’equipe di medici che si è occupata della sperimentazione sul plasma. Oggi pomeriggio un comunicato arrivato dalla Direzione strategica dell’Asst di Mantova a tal proposito dichiarava: ” Confidando in una valutazione positiva, il gruppo di professionisti di Asst impegnato nello studio ritiene di rispettare questo iter e attendere il momento in cui tutto sarà compiuto per diffondere i risultati della ricerca a coloro che sono interessati e per eventuali interventi richiesti da testate giornalistiche e trasmissioni televisive”.
Insomma basta interviste e riflettori mediatici fino a quando i risultati della sperimentazione non saranno pubblicati, “ma niente e nessuno – ribadiscono dall’Azienda sanitaria – ha chiesto a De Donno di cancellare il suo profilo Facebook”
Il comunicato della Direzione Strategica dice anche che “il lavoro sarà valutato da una commissione di referees che, secondo la prassi, opereranno in silenzio, autonomia e anonimato per fornire il loro responso”.
La sottolineatura del concetto di “silenzio” come modus operandi della commissione sembra quasi voler rimarcare il fatto che di parole se ne sono invece dette fin troppe. Forse qualcuno teme che la troppa pubblicità data alla sperimentazione del plasma iperimmune possa nuocere sul risultato finale?  Anche questa ipotesi rimbalzava oggi tra i medici del Carlo Poma. Ma la preoccupazione non sarebbe tanto per la divulgazione del risultati molto incoraggianti prodotti dalla sperimentazione quanto per l’uso strumentale che qualcuno, in malafede, forse qualcuno di troppo, ha iniziato a farne iniziando a cavalcarla come una possibile strada alternativa al vaccino.
Cosa quest’ultima che nessuno ovviamente dal Poma ha mai sostenuto, anzi anche nelle dichiarazioni ufficiali di alcuni giorni fa l’Asst diceva: “Mettere in contrapposizione vaccino, test sierologici o virologici, plasma, terapie farmacologiche o terapie di supporto è insensato, poiché dobbiamo disporre di tutte le armi possibili per fare fronte alla minaccia devastante rappresentata dal coronavirus”. 
Una dichiarazione che non fa una grinza ma che evidentemente c’è chi, fuori dall’ospedale, per motivi tutt’altro che scientifici, ha voluto e vuole ancora appositamente ignorare.

 

 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com