CASTELLARO LAGUSELLO – Il Parco del Mincio eseguirà lavori di manutenzione straordinaria nella riserva naturale di Castellaro Lagusello. L’ente ha candidato un progetto a un bando di Regione Lombardia ottenendo l’ammissione a finanziamento. Con la somma lavori che sono destinati a migliorare due habitat di pregio della zona, l’area del Judes e il sentiero che porta a Monte Tondo, zone in cui hanno proliferato alcune specie esotiche infestanti.
“Con questo progetto elaborato dall’ente abbiamo ottenuto le risorse necessarie ad attuare interventi – spiega il presidente del Parco Maurizio Pellizzer – che favoriranno la fruizione di questi luoghi e la difesa degli interventi forestali attuati in passato. La natura segue sui ritmi e mutazioni conseguenti anche ai cambiamenti climatici e la presenza di specie infestanti esotiche rischia di compromettere habitat così delicati e importanti. Poter intervenire con queste manutenzioni straordinarie significa poter mantenere in buon stato queto scrigno di biodiversità. Una delle aree non era più accessibile ma grazie alla collaborazione del proprietario, che ha permesso di intervenire, il sentiero che porta alla sommità di Monte Tondo potrà essere accessibile a tutti”.
Nell’area Judes il Parco aveva eseguito un intervento forestale con piantumazione di querce, aceri, carpini e altre specie autoctone per promuovere la forestazione e la rinaturalizzazione del luogo. Attualmente però nell’area sono presenti formazioni lianose infestanti che opprimono gli esemplari giovani oggetto di piantumazione, rischiando di provocarne il deperimento: il Parco provvederà all’estirpazione degli infestanti per garantire il completo sviluppo degli esemplari piantumati e quindi il relativo rimboschimento.
In località Batuda invece inizia un sentiero che conduce fino alla sommità del Monte Tondo, attorno al quale si sviluppa un habitat boscato classificato come Boschi pannonici di Quercus pubescens, alternato a formazioni erbose. Anche in queto caso le aree necessitano di interventi di rimozione di specie esotiche infestanti, principalmente rampicanti come l’ailanto, a tutela della specie autoctone tipiche di questi habitat. Nella parte alta del percorso le specie arbustive invasive ne rendono difficile la fruizione e l’intervento prevede che venga svolta una pulizia a mano o con attrezzatura non invasiva, per una larghezza di circa 150-200 cm. Nella seconda parte del percorso il sentiero risulta ormai totalmente scomparso e inglobato dal bosco: in questo caso si interverrà con il contenimento della vegetazione.
I lavori si concluderanno entro l’autunno