CASTIGLIONE DELLE STIVIERE – Con l’approvazione unanime della Comunità del Parco, è stato adottato il piano di gestione del Sito di Importanza Comunitaria “Complesso morenico di Castiglione delle Stiviere”. I successivi passaggi della procedura, disciplinati dalla legge regionale 86/83, consistono nell’acquisizione delle osservazioni, delle controdeduzioni e del parere da parte di Regione Lombardia. L’iter si concluderà con l’approvazione definitiva da parte della Comunità del Parco.
Condiviso con il Comune di Castiglione delle Stiviere e, per il suo tramite, con le associazioni ambientaliste, “il piano” spiega il Presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer “è stato elaborato dal Parco con la finalità di fornire uno strumento di pianificazione per il mantenimento e il ripristino degli habitat naturali e seminaturali e delle specie di fauna e flora selvatica di interesse comunitario. Oltre alla funzione gestionale, il piano rappresenta un corposo studio del sito comunitario, che restituisce una dettagliata analisi dell’ambiente morenico.”
Il piano è costituito da una corposa relazione tecnica, contenente l’analisi delle esigenze ecologiche, i fattori di pressioni e minacce, gli obiettivi di conservazione, le strategie e le azioni di gestione, ed è integrato da elaborati quali la “Carta di uso del suolo”, la “Carta degli Habitat di Interesse Comunitario”, la “Carta delle Proprietà” e la “Carta delle Azioni di Piano”. Numerose e
articolate le prescrizioni contenute nel regolamento, che, in relazione alla fruizione del sito, prevedono, a titolo esemplificativo, il divieto di accendere fuochi, abbandonare rifiuti, campeggiare e creare attendamenti. Sono inoltre vietate l’attività venatoria e la pesca professionale e dilettantistica e non è consentito disturbare, danneggiare, catturare o uccidere animali selvatici, né danneggiare o estirpare la flora spontanea, né trasformare, danneggiare o alterare gli habitat di interesse comunitario, rappresentati da foreste ripariali con presenza di ontano nero e frassino maggiore (Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior), boschi dominati dalla roverella, tipici delle regioni pannoniche (Boschi pannonici di Quercus pubescens), prati aridi ricchi di specie floristiche, tra cui numerose orchidee spontanee (formazioni erbose secche seminaturali su substrato calcareo – Festuco-Brometalia).
Ai fini della tutela del suolo, sono vietate le attività che possano provocare modifiche sostanziali del suolo e gli interventi che modifichino il regime o la composizione delle acque. In relazione alle attività produttive, il regolamento contempla la conservazione degli usi del territorio compatibili con la tradizione agricola, la promozione dell’agricoltura sostenibile e lo sviluppo della ricettività agrituristica.