Castiglione, il Pd chiede la testa di Dara. Il sindaco Volpi: “No a caccia alle streghe”

CASTIGLIONE – Com’era prevedibile, le polemiche sulla questione del Bonus Covid richiesto da alcuni parlamentari, tra i quali ci sarebbe, secondo alcune indiscrezioni anche il deputato della Lega e vicesindaco di Castiglione Andrea Dara, sono arrivate anche nel dibattito politico della cittadina aloisiana, con il Pd a chiedere l’allontanamento dell’esponente del Carroccio. 
Interviene il sindaco Enrico Volpi: “Rispondo alla vera e propria provocazione avanzata ad arte dal Pd di Castiglione sul caso Bonus Covid dicendo che, come é sempre stato da quando io sono Sindaco, ogni provvedimento, anche drastico, verrà preso a seguito di comprovate verifiche e condivisione del contesto. Non certo sulla base di processi mediatici strumentali ad una bagarre esclusivamente politica che non mi appartiene”. E aggiunge: “prima ancora che la questione abbia raggiunto un benché minimo livello di chiarezza o che siano dimostrate le responsabilità effettive di qualcuno, non essendo di fronte a nessun tipo di reato, qualsiasi pretesa ha il chiaro sapore della greve speculazione e della più mefitica caccia alle streghe, dal sapore inquisitorio/stalinista. In ogni caso, chiunque ritenga che in questa vicenda, ci possa essere davvero malizia o avidità da parte di Andrea, o non lo conosce o é in malafede. Nessuno può sottrarsi, se ci sono, alle proprie responsabilità, anche oggettive, sia chiaro, ma le caratteristiche di avidità e speculazione non appartengono ad Andrea. Le donazioni personali da lui erogate nel periodo Covid, così come i suoi ingenti esborsi personali per garantire la cassa integrazione ai suoi dipendenti, penalizzati dall’agghiacciante incapacitá di governo e INPS, sono lì a dimostrare che la sua dedizione nei confronti del proprio ruolo istituzionale e imprenditoriale ha sempre di gran lunga superato ogni interesse personale o economico”.
E conclude :”mi fido di Andrea Dara, che tra l’altro non possiede neanche la partita iva ma è un semplice socio di una SnC, e mi relazionerò con lui in modo aperto e incondizionato quando sarà il momento. Senza adeguarmi pedissequamente ai cori dei cacciatori di streghe e ai giustizialisti ad orologeria , ma procedendo  sulla base della ragione, dell’interesse della comunità e del buonsenso. Agendo con la testa e con il cuore, non certo con la bandiera. Invitando anche ad una riflessione sull’impressionante ruolo svolto dal presidente dell’INPS, che senza pensarci due volte ha consegnato ai media notizie riservate, guarda caso, a poche settimane dalle elezioni regionali e amministrative e del referendum sul taglio del Parlamento. Un caso più che inquietante di cui si dovrà rispondere”.