Cdm, no al superbonus per gli alberghi. Ok per ospedali e caserme. Ancora aperta la discussione in consiglio sul Dl Recovery

Dal Dl Recovery è stato cancellato il superbonus agli alberghi, arriva invece estensione per ospedali e caserme. E’ quanto emerge dalla riunione del Consiglio dei Ministri, ancora in corso a Palazzo Chigi.

Sul tavolo c’è il decreto legge Recovery, con le norme sulla governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e sulle semplificazioni.

E’ saltata l’estensione del Superbonus agli alberghi: secondo quanto si apprende da diverse fonti la misura, che compariva nelle ultime bozze del decreto per il Recovery, è stata stralciata dalla bozza in entrata al Consiglio dei ministri e non dovrebbe trovare posto nella versione finale del provvedimento.

Arriva invece un’estensione a case di cura, ospedali, poliambulatori ma anche collegi, ospizi e caserme.

Il decreto legge Recovery è entrato in consiglio con 68 articoli inglobando le norme sulla governance del Pnrr e quelle sulle Semplificazioni, dall’accelerazione delle procedure di Via al trattamento dei rifiuti. Prevista anche la revisione delle regole sul subappalto con una nuova soglia al 50% e con dettagliate garanzie a favore dei lavoratori e della loro sicurezza. Non compare invece la norma per le 350 assunzioni inserita nelle precedenti versioni del testo.

Sale al 50% – dunque – la soglia per i subappalti fino al 31 ottobre 2021, nella bozza ma non si escludono modifiche in fase di discussione. Sale anche la  soglia del subappalto, ma con particolari garanzie. Il contratto di appalto, si legge nella bozza “non può essere ceduto”, così come l’integrale o “la prevalente” esecuzione dei lavori. Il subappaltatore deve garantire gli stessi standard qualitativi previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori lo stesso trattamento economico e normativo che avrebbe garantito il contraente principale, incluso il contratto collettivo nazionale. Le stazioni appaltanti devono inoltre assicurare “una più intensa” tutela del lavoro e della salute e sicurezza dei lavoratori e “prevenire il rischio di infiltrazioni”.

Arriva come “requisito necessario” per le aziende che partecipino alle gare del Recovery plan l’obbligo di assumere una quota, non inferiore al 30%, di giovani under 36 e donne.

Soglie più alte per l’affido diretto e l’iniziazione semplificata degli appalti, senza una percentuale o cifra unica: “questo facilita lavoro dei comuni e accelera la possibilità di spesa”. E’ la novità che, a quanto sottolineano fonti di governo della Lega, compare nel decreto Recovery. Per il Superbonus al 110%, per il quale finora sono stati spesi “2 miliardi su 18”, arriva l’accesso attraverso la Cila, “come semplice manutenzione straordinaria”. Inoltre, rimarcano le stesse fonti, il decreto introduce un “silenzio assenso vero per tutte le pratiche” e “tempi più brevi per i contratti pubblici”, oltre alla Soprintendenza unica.

Nessuna abolizione del codice degli appalti, cancellazione del criterio del massimo ribasso e semplificazione delle norme sul superbonus: erano gli obiettivi del Movimento cinque stelle in vista dell’approvazione del decreto semplificazioni. E sono stati centrati”. Così all’agenzia Ansa, fonti di governo del Movimento 5 Stelle “Inoltre il governo ha confermato l’impianto complessivo della governance del Conte bis e apprezziamo la continuità”, si spiega.

“Io sostengo il governo Draghi anche per far sì che l’uso delle risorse del Next generation Ue sia rapido, senza riprendere gli errori del passato. Non possiamo permetterci questa volta sprechi, perché il nostro futuro dipende da questo”. L’ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta.