CASTELGOFFREDO – Irruzione delle Forze dell’Ordine ieri pomeriggio intorno alle 16 in un laboratorio tessile cinese dove si confezionano capi di intimo. Alla vista dei militari si è verificato un fuggi fuggi degli operai che hanno cercato, invano, di raggiungere le varie uscite dello stabile che era già stato però circondato.
Lo scenario è sempre lo stesso: gli operai vengono impiegati in turni massacranti, anche di 10-12 ore al giorno, pagati 4 euro all’ora (circa la metà di quello che prevede il contratto nazionale di categoria).
All’interno sono stati sorpresi a lavorare 10 cittadini cinesi, di cui 4 regolari sul territorio nazionale, ma senza contratto di lavoro e 1 senza alcun documento di riconoscimento e quindi clandestino.
Per questo il titolare dell’attività, un 30enne cinese residente a Castel Goffredo, è stato arrestato per i relati di caporalato e sfruttamento di manodopera clandestina e accompagnato in carcere a Mantova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre per l’operario clandestino sono state attivate le procedure di espulsione da parte della Questura di Mantova.
I Carabinieri dell’ispettorato del lavoro hanno inoltre sospeso l’attività e assegnato una sanzione amministrativa di 21mila euro circa.
All’operazione hanno partecipato i Carabinieri di Castel Goffredo insieme ai colleghi di Guidizzolo e Piubega in collaborazione con i Carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Mantova, gli ispettori INPS e INAIL e la Polizia Locale di Castelgoffredo coordinati dalla Compagnia di Castiglione delle Stiviere. L’operazione rientra nell’ambito delle attività della “task force” voluta dal Prefetto di Mantova e dal Comando Provinciale dei Carabinieri per il contrasto al lavoro nero.