Coldiretti, in 20mila a Parma: dialogo positivo con Efsa per regolare i cibi sintetici

Un’Europa più forte e coraggiosa, che sappia dare risposte per la difesa del reddito degli agricoltori e per la tutela della salute dei cittadini e dei suoi popoli e che lavori per la pace. È la richiesta scaturita dalla piazza dei ventimila agricoltori radunati a Parma sotto le bandiere gialle della Coldiretti e blu dell’Ue, guidati dal presidente nazionale dell’organizzazione Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo. Da Mantova una fortissima presenza di agricoltori e allevatori, guidati dal presidente Fabio Mantovani, dal vicepresidente Enrico Treccani e dal direttore provinciale, Giuseppe Ruffini.
“L’Europa è un valore irrinunciabile, è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più equa, più forte, più generosa. Non lasciamo che si faccia travolgere dalla storia”, si legge nel materiale diffuso per l’occasione.
Innanzitutto servono risorse adeguate per sostenere il settore agricolo europeo, da destinare solo ai veri agricoltori, quelli che assicurano la sovranità alimentare al Continente. Investire in agricoltura infatti rappresenta uno strumento concreto di difesa e sicurezza strategica comune per l’Unione europea – ricorda Coldiretti. Le imprese agricole sono da tutelare con meno burocrazia e più semplificazione, partendo dalla riduzione dell’incomprensibile carico di impegni associato agli eco-schemi.
Per garantire la sicurezza alimentare e la trasparenza per tutti i cittadini dell’Unione non è più rinviabile – sostiene Coldiretti – l’origine obbligatoria del paese d’origine in etichetta per tutti i cibi commercializzati in Europa, partendo dall’abolizione della regola dell’ultima trasformazione sostanziale del codice doganale, che consente, ad esempio, al concentrato pomodoro cinese con una sola aggiunta di acqua di diventare passata made in Italy da vendere all’estero. Proprio per questo la Coldiretti, anche durante la manifestazione, sta raccogliendo le firme per arrivare a 1 milione di cittadini che chiedano di garantire il loro diritto alla trasparenza sull’origine dei cibi che arrivano sulle nostre tavole.
La trasparenza sugli scaffali Ue non potrà però essere realizzata appieno senza garantire reciprocità negli accordi internazionali, dove i prodotti alimentari dei Paesi Extra Ue devono assicurare le stesse garanzie di quelli europei in termini di utilizzo di agrofarmaci, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. In tale ottica sono necessari anche più controlli alle frontiere contro le importazioni sleali rispetto a una situazione che vede molti scali europei come autentici “colabrodo” che fanno passare di tutto.
Indispensabile mettere regole sui cibi ultraformulati, anche sulla base delle evidenze scientifiche sui problemi per la salute legati al loro consumo, e su quelli fatti in laboratorio, che vanno trattati come farmaci, mentre è assolutamente sbagliata ogni ipotesi di mettere etichette allarmistiche o tasse sul vino, prodotto che si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea e che negli anni è divenuto il simbolo del bere responsabile.
L’incontro con Ersaf. Nel corso della mattinata, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il segretario generale Vincenzo Gesmundo, il responsabile area mercati, internazionalizzazione e politiche comunitarie, Luigi Pio Scordamaglia sono stati ricevuti dai vertici dell’Efsa. “Abbiamo avuto un confronto aperto e costruttivo e apprezzato la grande disponibilità ad ascoltare le nostre istanze e a chiarire le procedure di valutazione che l’Autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei. È un importante successo per i 20mila agricoltori arrivati qui a Parma e un momento di grande rappresentanza democratica, che rafforza il patto tra agricoltori e cittadini consumatori che avranno maggiori garanzie di tutela. La nostra iniziativa fin dal primo momento aveva l’obiettivo di rafforzare la ricerca medica e il ruolo di Efsa, ora continueremo il nostro impegno a Bruxelles per ulteriori potenziamenti delle regole e della trasparenza sui cibi fatti in laboratorio e sui prodotti ultraformulati”, commentano Prandini e Gesmundo.
Soddisfazione, dunque, da parte di Coldiretti, per l’impegno dell’Efsa nel condurre ogni analisi necessaria su ogni singolo prodotto notificato, includendo test pre-clinici e clinici sui cibi derivati da colture cellulari e da fermentazione di precisione. Questo conferma l’importanza della massima prudenza e trasparenza nell’introduzione di cibi che potrebbero avere impatti ancora sconosciuti sulla salute umana.
Positiva anche la volontà dell’Efsa di operare con totale trasparenza, garantendo l’accessibilità pubblica delle informazioni relative ai prodotti notificati, agli studi richiesti e al processo di valutazione scientifica. Questo aspetto è cruciale per garantire la fiducia dei cittadini e degli operatori del settore agroalimentare.
La delegazione mantovana. Fra i partecipanti alla nutrita schiera di agricoltori e allevatori mantovani, il vicepresidente Enrico Treccani ha spiegato i motivi della manifestazione di Parma. “Vogliamo più Europa, che ascolti gli agricoltori, con meno burocrazia, che non tagli i fondi per l’agricoltura, che sia più attenta alla salute alimentare ai cibi di sintesi che devono essere valutati secondo i canoni della farmaceutica e non dei parametri del cibo convenzionale che produciamo noi agricoltori”. “Come Anas, siamo qui a sostenere la manifestazione di Coldiretti perché siamo certi che i nostri prodotti non hanno rivali a livello di sicurezza alimentare – afferma Thomas Ronconi, presidente di Anas, l’associazione degli allevatori di suini -. Manifestiamo a favore del Made in Italy, che è una certezza per i consumatori”. “Coldiretti Mantova è qui per dire all’Efsa e alle altre istituzioni europee, che i cibi sintetici meritano una scrupolosa ricerca – aggiunge Diego Remelli delegato di Giovani Impresa di Coldiretti Mantova-. Bisogna mettere in campo il principio di precauzione per tutelare la nostra agricoltura e le produzioni locali”. “Manifestiamo con migliaia di agricoltori italiani per far luce su quella che è la trasparenza e la sicurezza alimentare. I nostri cibi sono sinonimo di sapore e salute ed è questo che chiediamo – spiega Camilla Destro responsabile del gruppo Donne Impresa di Coldiretti Mantova -, maggiore trasparenza su quello che sono le pratiche da parte dell’Efsa. Prandini e Gesmundo hanno ottenuto un grande risultato: Efsa è d’accordo per fare attente valutazioni su ogni prodotto”.
Oltre 1.000 comuni. In piazza a sostenere l’iniziativa, oltre 1000 comuni rappresentati con molti gonfaloni provenienti da tutto il Paese, tra cui il comune di Pollica, comunità emblematica della Dieta Mediterranea patrimonio Unesco, presente con il sindaco Stefano Pisani. Numerose associazioni di categoria come quella dei consumatori del Codacons e dell’Adusbef, Federbio, Fipe (l’associazione italiani dei pubblici esercizi leader nel settore della ristorazione), rappresentanti di Natura Sì, oltre ad altre sigle che hanno manifestato il sostegno pur non potendo essere in piazza. Presenti anche i rappresentanti di due organizzazioni agricole europee: Juan Luis Delgado vicepresidente della spagnola Asaja e Patrick Benezit presidente francese della Fnb, una delle più grandi rappresentanze di allevatori d’Europa.
 
La campagna digitale. A supportare la mobilitazione, anche la campagna digitale #facciamoluce, per informare i consumatori sui potenziali rischi di questi prodotti e promuovere un’alimentazione consapevole, radicata nella tradizione agricola italiana. Attraverso sticker simbolici a forma di lampadina e contenuti mirati, l’iniziativa invita a riflettere su ciò che arriva sulle nostre tavole e a dare voce ai dubbi sollevati dalla comunità scientifica.