Comunità Papa Francesco, rimosse le bandiere. Fp Cgil chiede l’intervento di Palazzi e Prefetto

MANTOVA – Rimosse le bandiere della Fp Cgil davanti alla Comunità Papa Francesco di Mantova, esposte da un paio di mesi fa a causa dello stato di agitazione dei dipendenti proclamato dai sindacati. E proprio l’organizzazione sindacale denuncia questo “atteggiamento antisindacale, grave, lesivo e irrispettoso – da parte della coop “Gli Ultimi” – nei confronti del personale e di Fp Cgil” da parte dei gestori della comunità, chiedendo l’intervento del sindaco di Mantova Mattia Palazzi e del Prefetto Gerlando Iorio.

“La Comunità è piccola, accoglie 10 ragazzi minori non accompagnati, seguiti da circa 9 lavoratrici e lavoratori – spiega Magda Tomasini segretaria provinciale di Fp Cgil -. Ma piccola non vuol dire che debba avere piccoli diritti. Ieri siamo stati contattati dal personale
sorpreso, spaventato e spaventato: ci hanno comunicato che le bandiere della Fp Cgil Mantova esposte come forma di protesta sono state rimosse. Lo stato di agitazione aperto da circa 2 mesi fa, con un tentativo di raffreddamento in Prefettura, concluso con esito negativo sta andando avanti in quanto nessuna delle problematiche denunciate è stata risolta. Permangono problemi in materia di salute e sicurezza, non si rispettano le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro, assenza di sistemi di soccorso visto che è presente un solo operatore nel turno notturno. C’è poi il tema dei sistemi di videosorveglianza senza accordo sindacale e/o presso la Ispettorato territoriale del lavoro e questo è una pura violazione della privacy. Permangono tutti i problemi correlati al mancato rispetto del contratto nazionale e dell’integrativo provinciale, in questi due mesi abbiamo fatto tutte le segnalazioni all’Ispettorato territoriale del lavoro, ai carabinieri del gruppo Ispettorato territoriale del lavoro, allo Psal e all’Ats. Le segnalazioni riguardavano anche i ragazzi accolti; mancanza di cibo e prodotti per l’igiene personale, oltre che il ‘pocket money’, cioè la diaria di 2-3 euro per le piccole spese delle ragazze e ragazzi ospiti della Comunità. Come sindacato crediamo nell’accoglienza e invece questa società sta facendo business: non ci stiamo a questa mancanza di rispetto delle persone. Stiamo inoltre seguendo le lavoratrici in un percorso vertenziale nei confronti della società con il nostro legale e presto verranno depositate le denunce al garante della privacy le segnalazioni alla Procura. La rimozione delle bandiere è un gesto grave e altamente irrispettoso; valuteremo tutte le azioni legali di atteggiamento antisindacale da intraprendere. Ora facciamo un appello al Prefetto e al Sindaco di Mantova e chiediamo un intervento perché non si gioca con le persone. Basta a queste false realtà che dietro all’accoglienza fanno business.”