Concerto di Iggy Pop al Te off limits per i disabili: dito puntato contro l’organizzazione

Concerto di Iggy Pop al Te off limits per i disabili: dito puntato contro l'organizzazione

MANTOVA – “Buongiorno, sono Giovanna Verona. Sono la mamma di Rebecca, una meravigliosa ragazza, disabile, in carrozzina. 24 anni, laureata, studentessa di magistrale, appassionata di musica Rock. Siamo di Cremona; ci muoviamo spesso per ascoltare della buona musica. Milano, Firenze, Bologna… quanti concerti in giro per l’Italia! Ieri sera ho accompagnato mia figlia a Mantova al concerto di Iggy Pop, all’Esedra di Palazzo Te’ e si è verificato l’ennesimo episodio di totale assenza di considerazione per le persone disabili”.
Inizia così la lettera di una madre di una ragazza disabile che punta il dito accusatore contro Shining Production, l’organizzazione che ha organizzato il concerto del cantautore statunitense nell’esedra della villa Giuliesca.
“Non c’era la pedana, non un settore davanti dedicato, non una transenna che potesse evitare l’inevitabile: i disabili, relegati a fine fila…fagocitati e sommersi dal pubblico “in piedi” che, dal primo accordo di chitarra non ha smesso di saltare e di accalcare il palco. Nessuna sicurezza garantita per chi era costretto a rimanere seduto. Si continuano a pagare biglietti per vedere cosa?” continua la lettera della madre cremonese che ha scritto anche a Valentina Tomirotti, presidente dell’Associazione Pepitosa in Carrozza.
“Risultato? Mia figlia, come tutte le persone in carrozzina ha “sentito” il concerto. L’ha “visto” dagli schermi laterali. Io ho fatto una marea di foto, video… ma non è la stessa cosa. Una pedana… in uno spazio così bello ed accogliente non è impensabile. Perché dobbiamo sempre “svilire” le persone???? Voi siete una società che organizza i concerti: è assolutamente prioritario, nella logistica di un concerto, stante la location,  pensare e strutturare uno spazio per le persone con disabilità, che abbiano una garanzia di fruizione dello spettacolo. Io, come mamma…sono davvero stanca di scontrarmi, costantemente con istituzioni, enti organizzatori, staff, personale, sicurezza…. tutti a “spalleggiarsi” il “problema”.”E’ colpa delle amministrazioni comunali”; “E’ colpa di chi gestisce il sito” “Io non ne sono il responsabile” “Si rivolga a chi di dovere”…. La patata bollente viene scambiata, da ente a agenzia, da staff a funzionari….ma il risultato è sempre quello. Non si pensa ai disabili. Bastava una pedana… perchè a San Siro, a Legnano, a Firenze…a Barolo (!!! – Collisioni AgriRock Festival!)… e potrei continuare l’elenco c’è…e a Mantova no? Rebecca non ha visto nulla” conclude la lettera della donna che ha inviato anche la foto  pubblicata scattata alle 21,48, “visuale di mia figlia, ordinatamente posizionata dove lo staff ci aveva indicato di andare”.