SABBIONETA – Calo demografico, disoccupazione, transizione energetica, nucleare di 4° generazione, rinnovabili, costo dell’energia, ricambio generazionale, mercato dell’auto: sono i punti cardine su cui si è sviluppata la 79° Assemblea Generale di Confindustria Mantova che si è tenuta ieri pomeriggio al Teatro all’Antica.
La prima parte ha visto Fabio Viani, Presidente Confindustria Mantova, Emma Marcegaglia, Presidente e AD Marcegaglia Holding, Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e Carlo Calenda, Senatore della Repubblica confrontarsi sul tema dell’energia e del settore dell’auto con riferimento all’elettrico.
“La crisi dell’auto potrebbe innescare una crisi industriale molto forte in Europa” – avverte Emma Marcegaglia, presidente del B7. Il settore auto è fondamentale per peso del fatturato nell’industria europea, per l’indotto, per l’innovazione tecnologia. E’ un comparto essenziale, anche perchè legato ad altri comparti come la siderurgia e soffre una crisi per motivi di follia ideologica da parte dell’Europa, per una politica sbagliata, perché noi siamo tutti per la decarbonizzazione ma la devi fare in modo intelligente, decarbonizzi ma salvi l’industria, rafforzi l’industria”.
Impossibile quindi non fare un riferimento al costo dell’energia: “In Italia – sottolinea Marcegaglia – l’energia costa il doppio che in Francia e il 30% in più che in Germania, come possiamo essere competitivi?”.
Il presidente di Confindustria Mantova, Fabio Viani ha aperto i lavori con alcuni numeri del territorio: “Oggi ci troviamo in quello che noi definiamo il distretto del Viadanese – dice Viani – legato all’acqua e al legno che, qui, non solo viene coltivato nelle varietà del pioppo ma viene anche lavorato. La filiera del legno genera un indotto portante, sostenibile ed estremamente variegato sul nostro territorio: parliamo di oltre 260 aziende per un totale di circa 3.300 addetti, di cui 2.000 sono proprio nel viadanese.
Il distretto conta 4000 aziende e offre lavoro a circa 19.000 addetti anche nei settori alimentare, tessile, metalmeccanico, costruzioni, trasporti.
Territori fondamentali dal punto di vista industriale, ma quasi senza collegamenti, parliamo di treni, di autostrade.
L’assemblea entra nel vivo toccando punti come le infrastrutture appunto, ma anche il ricambio generazionale, le “interazioni” tra territori ( che hanno dato il titolo all’assemblea di quest’anno) per arrivare alle energie rinnovabili e al nucleare.
“La tendenza evidente è quella dell’invecchiamento progressivo della popolazione – dice Viani – nella sola provincia di Mantova, nello scenario peggiore, le proiezioni al 2100 danno una popolazione dimezzata. Se poi ci mettiamo le difficoltà del ricambio generazionale e i giovani talenti che vanno all’estero ecco che la situazione diventa davvero problematica. Di giovani e ricambio generazionale e imprese familiari Viani ha parlato con Giulia Pedretti specializzata in sicurezza sul lavoro e Raffaele Boscaini presidente di Confindustria Verona ed esponente della settima generazione della famiglia alla guida di Masi Agricola.
Sul piatto del secondo dibattito invece, la questione infrastrutture. Tibre, Mantova-Cremona, porto di Valdaro analizzati da Viani con il Presidente dell’Unione Parmense degli Industriali Gabriele Buia e il Presidente dell’Associazione Industriali di Cremona Stefano Allegri.
Cinquant’anni a parlare di Tibre, oltre vent’ anni della Mantova-Cremona. “Se non la si fa adesso – dicono – non la si farà mai più. Non dobbiamo vederla come un collegamento tra due realtà, ma come un completamento di un sistema più ampio.”
“Negli anni ’70 – spiega Viani – il miracolo industriale italiano è stato accompagnato dalla nascita delle autostrade, allora avevamo 1.700 km di autostrada quando nel resto d’Europa ce n’erano pochissime. Oggi in Italia abbiamo 5.700 km di autostrada. Siamo rimasti fermi li, e ci hanno superato tutti”.
Con Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison e Matteo Di Castelnuovo Direttore del Master in Sustainability and Energy Management Bocconi ci si è spostati sul tema energie rinnovabili e nucleare.
“Le rinnovabili senza accumulo non servono a nulla – commenta Monti – ad oggi il nostro mix è fatto da 40% fotovoltaico ed eolico, il 20% idroelettrico e il rimanente da combustibili fossili, potremmo cambiare il mix arrivando all’80% di rinnovabili e 20% da nucleare di nuova generazione cioè da energia programmabile”.
“Gli obiettivi del 2025 – conclude Monti – sono raggiungibili, quelli del 2030 assolutamente no, oggi siamo alla metà delle rinnovabili che dovremmo avere, siamo troppo indietro”.
“Parlando di nucleare io guardo i numeri – sottolinea Di Castelnuovo – tempi troppo lunghi di realizzazione per impianti che spesso finiscono a costare se non il triplo il quadruplo di quanto preventivato, diverso il discorso dei piccoli impianti ( che comunque sono grandi come due campi da calcio), ma anche in questo caso i tempi sono lunghi”.
Sulle infrastrutture e nucleare è intervenuto anche Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Vorrei provare a dare qualche risposta – ha detto – sulle autostrade se ne parla da tempo, ma se fino ad adesso non sono mai state realizzate è perchè per infrastrutture di quel tipo ci vogliono grandi investimenti e devono essere sostenibili, un esempio? La Bre-Be-Mi, bellissima per chi se la può permettere, visto il costo, perchè non c’è traffico, ma proprio la mancanza di utilizzo ci porta alla 4° revisione del quadro economico. Parlando di nucleare – prosegue Morelli – è un tema importante, ma non è una soluzione, almeno non al momento, perchè se anche si decidesse di andare in quella direzione non ci sarebbero delle realizzazioni immediate, mentre voi imprenditori avete bisogno di risposte oggi”.
Dopo il video messaggio del Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso che ha ricordato come Mantova grazie a politiche di inclusione sociale, formazione e istruzione sia il territorio con un tasso di occupazione 7 punti percentuale sopra la media nazionale e con un tasso di disoccupazione del 4%, tra i più bassi in Italia. Questo grazie ad un modello che coniuga tradizione e innovazione. Ora però – ha proseguito Urso – c’è bisogno di rilanciarsi sui mercati internazionali, e il piano del Governo “Transizione 5.0” va in questa direzione con investimenti per le imprese su innovazione, digitalizzazione, green, formazione.
Il compito di tirare le fila dell’assemblea è affidato a Aurelio Regina, delegato dal presidente Confindustria, Emanuele Orsini.
“Il costo dell’energia in Italia come si è detto è molto più alto rispetto a Francia e Germania che sono i nostri paesi di riferimento – ha detto Regina – il rischio è che diventi strutturale, e se alcuni settori possono riuscire ad essere ugualmente competitivi per altri come quelli dell’acciaio e della ceramica, per esempio, i rischi di sopravvivenza sono davvero molti. Se poi parliamo di energie rinnovabili, c’è da fare una riflessione: vogliamo puntare sul fotovoltaico? Si, ma poi mettiamo i paletti su dove posizionare i pannelli, sui terreni agricoli no, su quelli industriali nemmeno ed ecco che anche il fotovoltaico in Italia finisce con il costare il doppio che in Spagna”.
Altra storia ma non molto diversa, la partita della auto elettriche “I Governi e le industrie automobilistiche sono state un po’ frettolose – ha detto – come pensano di vendere auto al doppio del prezzo di un’auto normale, senza che ci siano le strutture per ricaricarle? In Calabria ci sono 17 colonnine in tutta la regione, ma di che cosa stiamo parlando?”.
Come da tradizione l’ultimo atto dell’assemblea ha visto la premiazione delle aziende associate che quest’anno celebrano i 50 anni con Confindustria Mantova:
-Pasotti Ombrelli Srl – Castellucchio
-GI.BI.DI. SRL – Poggio Rusco
-Bedogna F.lli Srl – Dosolo
-Caleffi Spa- Viadana
-Società Mantovana Materiali Moderni Sas – Mantova
-Donaldson Italia Srl -Ostiglia