Contagi Covid sul lavoro, Uil: 1.551 nel mantovano. Donne e fascia 35-49 anni i più colpiti

Paolo Soncini della Uil

MANTOVA – I dati del quattordicesimo report nazionale elaborato dall’Inail preoccupano la UIL soprattutto in base alle ricadute regionali sulla Lombardia. Le infezioni di origine professionale  segnalate all’Istituto dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 28 febbraio sono 156.766, pari  a circa un quarto del complesso delle denunce di infortunio sul lavoro pervenute dal gennaio 2020;  rispetto alle 147.875 denunce rilevate dal monitoraggio mensile precedente, i casi in più sono 8.891.

Nel mantovano sono 1.551 i contagi totali: di questi 1.194 donne e 357 uomini. I casi femminili sono dunque oltre il triplo di quelli maschili. Nella nostra provincia, inoltre la maggiore incidenza di casi si registra nella fascia 35-49 anni (603), a differenza del resto delle province lombarde, che vedono la maggior parte dei casi in quella 50-64.

“Notiamo che la Lombardia resta la regione col maggior numero di casi di contagio denunciati in Italia, 41.533 dall’inizio della Pandemia, il 26,5%  dei casi registrati sull’intero territorio nazionale. Analoga riflessione va fatta per i 169 casi mortali  registrati nello stesso periodo: ben il 33,9% delle morti per Covid-19 sono avvenute nella nostra  regione – dicono dalla Uil -. A Milano il triste primato di provincia con il maggior numero di contagi dall’inizio della pandemia, che registra anche il maggior numero  di infezioni di origine professionale accadute nel solo mese di febbraio 2021. Sul territorio lombardo, rispetto alla data di rilevazione del 31 gennaio 2021, le denunce di infortunio  sul lavoro da Covid-19 sono aumentate di 1.457 casi (+3,6%), di cui 575 avvenuti a febbraio 2021,  430 a gennaio 2021, 138 a dicembre scorso A livello provinciale le denunce per contagi sul lavoro sono sotto la media regionale, ma l’insieme dei dati mostra una situazione a cui dare la massima attenzione. L’analisi dei casi mortali, inoltre, mostra che su 169 decessi, tre casi su dieci riguardano il personale sanitario  e assistenziale (infermieri, medici, operatori socio sanitari, operatori socio assistenziali); tra i più  coinvolti anche impiegati, conducenti professionali e addetti alle vendite”.

Le professionalità più colpite – spiega Paolo Soncini  segretario provinciale UIL sono quelle del comparto industriale e di quello sanitario. Operai, infermieri, medici, operatori socio sanitari e operatori socio assistenziali. Rispetto al genere, le più  contagiate risultano essere le donne”.