Conte proroga al 3 maggio le restrizioni ma riaprono cartolerie, librerie e abbigliamento per bambini

Stato di emergenza: ipotesi di uno

ROMA Il premier Giuseppe Conte ha prorogato le misure restrittive sino al 3 maggio per il contenimento del contagio da Coronavirus ma ha allentato un po’ le maglie del lockdown. Il decreto ministeriale firmato oggi prevede infatti che dal 14 aprile possano riaprire le cartolerie, le librerie e i negozi di abbigliamento per bambini e neonati. Si anche alla ripartenza per la silvicoltura e le attività forestali.
Si potranno tornare a produrre Pc e periferiche, componenti e schede elettroniche. Potrà riprendere la produzione di fertilizzanti, prodotti chimici per l’agricoltura, prodotti in legno e paglia (esclusi i mobili), utensileria manuale.
Via libera anche alle attività legate agli Organismi internazionali. Il nuovo Dpcm precisa poi che le attività di call center sono permesse solo “in entrata” per dare assistenza agli utenti o per ricevere reclami. Possono riaprire gli studi professionali. Ripartono pure le opere idrauliche.
Il decreto dà anche una serie di indicazioni per i punti vendita dove si fa la spesa. Chi compra deve indossare guanti monouso e i negozi dovranno fornire gel per disinfettare le mani disponibili accanto alle casse e ai sistemi di pagamento.
I supermercati dovranno poi fornire mascherine per i propri lavoratori e dovranno avere orari di apertura più lunghi per evitare code e il rischio di assembramenti. Tutti i negozi dovranno fare le pulizie almeno due volte al giorno e i piccoli negozi dovranno prevedere due percorsi diversi per entrate e uscite.
“L’auspicio – ha detto Conte – è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità ma ripartire: dipenderà dai nostri sforzi”. “Se cediamo adesso c’è il rischio di ripartire daccapo. E’ necessario tenere alta attenzione anche a Pasqua“, spiega il premier. “Il lavoro per la fase 2 è già partito, non possiamo aspettare che il virus sparisca dal nostro territorio. Servirà un programma articolato e organico su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro”.