mercoledì, 7 Agosto 2024
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Continua il caos vaccini: medici, infermieri e ambulatori pronti ma gli elenchi nei portali rimangono vuoti

Operatori sanitari mantovani positivi dopo la seconda dose di vaccino. Verrà fatta la genotipizzazione per le varianti

MANTOVA – All’ospedale Carlo Poma è stato allestito un punto vaccinale in più (vedi: Da domani attivo nuovo punto vaccinale all’ospedale di Mantova. In arrivo 4.680 dosi Pfizer) in provincia pronti a partire con nuove sedi vaccinali come all’ospedale San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere, ma i portali con gli elenchi della Regione di chi dovrebbe essere vaccinato rimangono vuoti.
E’ tangibile la rabbia mista all’imbarazzo degli operatori sanitari che ancora nel tardo pomeriggio non avevano gli elenchi di chi domani dovrebbe essere vaccinato. Pare che il problema riguardi soprattutto gli over 80, ma non solo, al punto che oggi gli operatori dell’Asst si sono messi personalmente a telefonare per fissare le vaccinazioni al personale under 65 delle categorie considerate a rischio a cui viene somministrato il vaccino di AstraZeneca.
Medici, infermieri sono sgomenti di quanto sta accadendo: tutti stanno cercando di darsi da fare per vaccinare il più possibile, compatibilmente con l’arrivo delle dosi, ma poi gli elenchi nei portali rimangono vuoti.
Da nord a sud della provincia si chiede che anche qui si provveda finalmente a quel cambio di passo tanto auspicato a livello nazionale che ha portato al siluramento di Arcuri. “Non è possibile gestire in questo modo un piano vaccinale come questo” è la frase che rimbalza tra gli operatori sanitari.
Si spera che gli elenchi si aggiornino in serata ma giustamente qualcuno si chiede come possa fare un ultraottantenne, che magari non guida e ha bisogno di essere accompagnato da un parente che lavora, a organizzarsi nel giro di poche ore?
Insomma il caos vaccini continua dopo gli sms di scuse spediti agli over 80 per i ritardi con cui saranno immunizzati (vedi: Ritardi vaccini anti covid a over 80: da Regione un sms di scuse).
E intanto le dichiarazioni di Guido Bertolaso sulla necessità di vaccinare chi lavora dopo gli ultraottantenni finiscono nel mirino di medici, scienziati, e politici. A riportarlo è Il Fatto Quotidiano. “Rivoluziona priorità sanitarie ed etiche: prima chi lavora, poi anziani e fragili”, dichiara il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. “Le statistiche dicono che la mortalità aumenta esponenzialmente dopo i 50 anni –scrive su Twitter Matteo Cesari, docente in geriatria all’Università Statale di MilanoTuttavia, Bertolaso indica di cambiare le priorità sulla vaccinazione e lasciare indietro gli anziani. Solamente uno schifo…”. Elena Carnevali, capogruppo Pd in commissione Affari sociali alla Camera dichiara:  “Dopo la Fase 1 il Piano vaccinale prevede prioritariamente ‘le categorie di individui con aumentato rischio clinico, cioè le persone immunodepresse, con disabilità e noi vorremmo anche i loro caregiver, diabetici, oncologici.. cioè coloro che vengono indicati come estremamente vulnerabili”. 

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