PEGOGNAGA – L’armonia sociale fonda sulla legalità. L’hanno ribadito a più voci i pegognaghesi in una pubblica manifestazione, tenuta ieri in piazza Matteotti, in adesione all’odierna 27a Giornata della memoria e dell’impegno, in ricordo delle vittime di mafia, iniziativa nazionale dell’associazione Libera creata da don Luigi Ciotti.
«Abbiamo voluto che fosse anticipata, rispetto alla manifestazione nazionale – chiariscono Margherita Telia e Federico Guaita giovani universitari animatori di P&Go – per assecondare la partecipazione degli amici studenti che non possono perdere altre ore scolastiche oltre quelle da Covid».
Sensibilità premiata dalla presenza di molti ragazzi, che hanno ribadito a più voci la necessità di una pulizia morale nell’operato dei responsabili in seno alla società italiana, soprattutto nel campo della legalità. Presenti il vicesindaco Antonio Lui con l’assessore alle politiche giovanili Silvia Scarduelli, il parroco don Flavio Savasi, Stefania Piazza di Libera, Elena Mattioli e Aldo Bertellini dell’Anspi, Elia Scanavini presidente Anpi, Daniele Caramaschi di P&Go, Barbara Cugini de Il Formicaio.
Il vicesindaco Lui ha ricordato l’urgenza di ribadire i contenuti della manifestazione proprio a fronte del perpetrarsi di forme d’ingiustizia e di prevaricazione che, mietendo addirittura vittime, alterano l’equità e incidono profondamente sulla libertà non solo di chi subisce, ma anche dell’intero tessuto sociale. Di qui la necessità di mantenere vivo il ricordo di coloro che spesso non vengono nominati. Obiettivo comune: dar voce a 1031 vittime di mafia e garantire il rispetto dei diritti di tutti, affinché la criminalità organizzata e l’illegalità non prendano il sopravvento. Ecco la ragione dello slogan nazionale di Libera per l’anno in corso “Terra mia Coltura-Cultura”. Sulla stessa lunghezza d’onda si è espressa anche Barbara Cugini, presidente del Formicaio, uno tra i più attivi sodalizi genitoriali del territorio. L’evento è proseguito con la presentazione della vittima Rita Atria, figlia di famiglia mafiosa, dalla cui condotta illegale e sopraffattrice si era distaccata con coraggio straordinario convinta dal coraggio di Falcone e Borsellino, ricordata in modo molto toccante da Daniele Caramaschi. La manifestazione è proseguita con la lettura dei 1031 nomi delle vittime di mafia, svolta da tutti i partecipanti. Era pure stata allestita una bancarella di Libera con prodotti siciliani, pasta, vino, olio, taralli, simboli vitali di Rita Atria. E’ stato altresì assunto l’impegno sociale di scegliere un albero di pero che verrà piantato di fronte alla chiesa. L’evento si è concluso con le note della canzone “I cento passi” dei Modena City Ramblers. In contemporanea la manifestazione si è svolta in altri tre comuni dell’Oltrepò Mantovano: San Benedetto Po, Moglia, Gonzaga.
Riccardo Lonardi