MANTOVA – Conviveva con due proiettili nella gamba destra dai tempi della Seconda guerra mondiale. Nei giorni scorsi è stata operata d’urgenza in Chirurgia Vascolare al Poma e poi ricoverata in Nefrologia e Dialisi a seguito di un ematoma post traumatico causato dalla rottura di una arteriola muscolare derivante dalla presenza dei reperti. Durante l’intervento sono stati asportati proiettili e parti metalliche e si è proceduto con l’emostasi e la ricostruzione dei tessuti.
Una volta dimessa, la signora è tornata al Green Park, dove vive nella residenza per anziani. Lina Martelli, 98 anni, originaria di Gabbiana (Castellucchio), racconta la sua storia da un letto dell’ospedale di Mantova. Ci torna regolarmente ogni settimana per l’emodialisi: “Quel giorno passò ‘Pippo’, l’aereo dei bombardamenti. Voleva colpire un camioncino e invece centrò in pieno la mia famiglia. Ero con mamma, papà, i nonni e quattro fratelli. Rimasero tutti feriti”.
Era il 1940. Lina, che riportò le ferite più gravi, aveva 15 anni. In ospedale fecero quel che poterono per lei: “Provarono a togliermi i proiettili, ma non ci riuscirono”. Alla fine della guerra il matrimonio e il trasferimento a Rivalta sul Mincio: “Mio marito, Attilio, non c’è più. Oggi avrebbe più di cent’anni. Non abbiamo avuto figli, ma ho tanti nipoti. Io sto meglio, ora. Per il resto, sarà quel Dio vorrà”.