Corneliani, i lavoratori entrano in fabbrica per incontrare l’ad. Scintille tra il dirigente e i sindacati

L'ad Brandazza mentre parla con lavoratori e sindacati

MANTOVA – Lavoratori della Corneliani in presidio questa mattina davanti ai cancelli fino circa alle 14, quando terminato il cda dell’azienda, le Rsu hanno chiesto di essere ricevute dall’amministratore delegato Giorgio Brandazza.
Pare che non ottenendo risposta, tutte le persone che a quell’ora erano ancora in presidio, una cinquantina, abbiano deciso a quel punto di entrare in fabbrica per incontrare comunque l’ad.

Fatto sta che un lungo corteo di lavoratrici, insieme ad alcuni rappresentanti sindacali, si è incamminato all’interno dell’azienda e ha incrociato proprio Brandazza che, rivolgendosi loro, ha dichiarato che stava uscendo per incontrarle.
Il cda è durato circa tre ore ma l’ad ha dichiarato che nessuna decisione è stata presa, cosa che ha lasciato molto perplessi lavoratori e sindacati.
Da quanto riportato Brandazza avrebbe negato il licenziamento del direttore finanziario Francesco Spotorno di cui si era diffusa la notizia, ma anche in questo caso i dubbi sono molti. Del resto era stato lo stesso amministratore delegato nei giorni scorsi, incontrando le Rsu, ad annunciare che ci sarebbero stati dei licenziamenti di figure dirigenziali.
Piuttosto concitato il confronto tra i lavoratori e l’ad che avrebbe ribadito come l’azienda sia al loro fianco e stia tentando di trovare una soluzione. Alcune lavoratrici raccontano quali sarebbero gli scenari drammatici in cui si ritroverebbero qualora dovessero perdere il posto di lavoro. Arriva il momento della richiesta di quella che ormai appare come l’unica strada da percorrere: l’amministrazione straordinaria. Brandazza tenta di dire che è una strada che non dipenda solo dall’azienda ma dal tribunale che dovrebbe verificare la presenza dei requisiti per l’ammissione alla procedura. E allora si alzano i toni con il segretario generale della Filctem Cgil Michele Orezzi che grida allo scaricabarile, attaccando anche senza mezzi termini il comportamento tenuto sin qui dall’azienda. Sindacati e lavoratori incalzano,  tornano a chiedere che per il 3 marzo, giorno dell’incontro al Mise, ci sia una strategia per il salvataggio dell’azienda e la salvaguardia dei posti di lavoro, ma risposte non ne arrivano.
Brandazza pare abbia parlato ancora di altre interlocuzioni che sarebbero in atto con soggetti potenzialmente interessati a entrare nel capitale. Nomi non se ne fanno però anche per evitare, secondo quanto avrebbe riferito l’ad, di creare false aspettative.
Ancora una giornata di grande tensione dunque per i lavoratori Corneliani. Tutti insistono sulla richiesta di Amministrazione straordinaria, lo hanno chiesto del resto all’unisono sindaco, parlamentari, lo ribadiscono Orezzi e la collega della Femca Cisl Asse del Po Deborah Comoglio. Sarà su questa partita che ora si giocherà il futuro dell’azienda i cui lavoratori saranno ancora in presidio fino al giorno del tavolo del Mise.