MANTOVA – Ampia mobilitazione da parte di lavoratrici e lavoratori Corneliani, che oggi pomeriggio hanno dato vita alla prima delle quattro giornate di agitazione indette per chiedere di sbloccare la situazione critica, che ormai da mesi coinvolge la storica azienda di moda mantovana. Circa 200 i dipendenti scesi a manifestare, presso i cancelli dell’azienda, dietro il grande striscione “noi siamo la Corneliani”. Lavoratrici e lavoratori indossavano dei cappelli da Babbo Natale, a sottolineare il messaggio depositato di fronte all’ingresso della sede: “Natale è passato, ora basta pacchi” con tanto di finti regali in carta lucida. Un modo per ribadire, con ironia, che il tempo è scaduto e che occorre sbloccare lo stallo generale riguardante la trattativa di salvataggio. I lavoratori, insomma, hanno voluto restituire all’azienda “i pacchi”, ovvero le promesse disattese.
I sindacati, già prima di Natale, avevano richiesto un’istanza per il rinvio di 90 giorni per la scadenza del deposito del piano concordatario e una convocazione da parte del Mise per aprire un nuovo tavolo presso il Ministero al fine di sbloccare la situazione. Lo scorso 23 dicembre inoltre c’era stato un incontro tra la sottosegretaria del Mise Todde, l’amministratore Brandazza e gli azionisti Corneliani e Investcorp, che non ha sortito effetti.
“Nessun effetto e nessuna informazione, né formale né informale riguardo quell’incontro – spiega Michele Orezzi di Filctem Cgil -, come abbiamo annunciato prima di Natale è ripartita la campagna di scioperi e la manifestazione di oggi sarà il primo atto di un crescendo di iniziative, se non ci saranno risposte adeguate da parte della proprietà“. Il riferimento è anche all’iniezione di liquidità da parte degli azionisti, necessaria per ottenere l’ingresso nel capitale da parte del Mise. Il Ministero da tempo aveva preannunciato un intervento da 10 milioni di euro.