Coronavirus, la guerra tra virologi. Gismondo: “poco più di un’influenza”, Burioni: “è una scemenza, i numeri dicono altro”

Una nuova variante del Covid registrata in Nigeria e quella del Sud Africa:

MILANO Il laboratorio di analisi dell’ospedale Luigi Sacco di Milano è il punto di riferimento per gran parte del nord Italia per gli esami dei tamponi che rilevano la positività al Coronavirus.
Da giorni qui si lavora senza sosta. Si stima siano già arrivati 3 mila campioni, in grande maggioranza fortunatamente negativi. Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Macrobiologia clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, in un raro momento di riposo si è sfogata con alcuni post su facebook. “Mio bollettino del mattino. Il nostro laboratorio ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni. A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri. Questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico. I miei angeli sono stremati. Corro a portar loro la colazione. Oggi la mia domenica sarà al Sacco. Vi prego, abbassate i toni! Serena domenica!” E ancora :” Leggete! Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per Coronavirus 1!!!”
Alla Gismondo indirettamente risponde il virologo Roberto Burioni in un intervento sul suo sito Medical Facts. Il virologo spiega che l’obiettivo del suo sito, è stato sin dal primo momento “il tentare di informare nella maniera più corretta i nostri lettori. Mai allarmismi, ma neanche si possono trattare i cittadini come bambini di 5 anni. Qualcuno, da tempo, ripete una scemenza di dimensioni gigantesche: la malattia causata dal Coronavirus sarebbe poco più di un’influenza. Ebbene, questo purtroppo non è vero”. Burioni  a tal proposito spiega che “in questo momento in Italia sono segnalati 132 casi confermati e 26 di questi sono in rianimazione (circa il 20%). Sono numeri che non hanno niente a che vedere con l’influenza (i casi gravi finora registrati sono circa lo 0,003% del totale). Questo ci impone di non omettere nessuno sforzo per tentare di contenere il contagio. Niente panico, ma niente bugie”.

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