“Così ci fanno chiudere”. Giovedì in centro cordone umano di protesta contro le misure del Governo

MANTOVA – “Noi ci siamo ma….non ci vedono”. E’ lo slogan del lungo cordone umano formato da commercianti, artigiani, professionisti e dipendenti del turismo, dei servizi e dei trasporti che giovedì mattina si snoderà a Mantova per le vie del centro storico. Un cordone organizzato nel massimo rispetto delle distanze di sicurezza dove i partecipanti saranno in contatto tra loro tenendo in mano delle strisce di plastica bianche e rosse, come quelle che si usano per delimitare le aree, di un metro e mezzo di lunghezza ciascuna. In questo modo tra un partecipante e l’altro sarà garantito il distanziamento.
Una protesta pacifica, come riporta il volantino, ma per ribadire con forza che le misure del Governo a sostegno delle imprese per la ripresa post covid sono totalmente inadeguate.

“Siamo allo stremo e tanti di noi rischiano di non riaprire mai più. Dove sono i finanziamenti? Dove sono le risorse a fondo perduto? – si chiede il presidente della sezione cittadina di Confcommercio Stefano Gola – E in più la burocrazia è spaventosa anche da parte delle banche perchè non si fidano dello Stato. Quando si chiede un prestito, bisogna dichiarare dove vanno a finire quei soldi euro per euro. Ma non capiscono la quantità di lavoratori che sono coinvolti in tutto questo?”.
Il flash mob prenderà il via alle ore 10 e si snoderà tra Corso Umberto, Piazza Marconi, via Roma, portici Broletto fino a Piazza Sordello. Giovedì in contemporanea ci sarà anche il mercato del giovedì in Piazzale Montelungo vicino a Palazzo Te.
Gli organizzatori della manifestazione invitano tutti gli ambulanti che hanno la possibilità di staccarsi dal proprio banco a parteciparvi. Ci saranno anche alcuni interventi. Chiuderà lo stesso Gola che farà un appello anche ai mantovani: “voglio ringraziarli – dice – per la vicinanza che ci è stata dimostrata durante questi mesi ma voglio anche dire loro che adesso è arrivato il momento di non dimenticarci”.