Covid, a fine aprile via ai test sull’uomo di un vaccino italo-britannico

“A fine aprile, in virtù dei dati acquisiti nelle ultime settimane, il primo lotto del vaccino messo a punto dalla partnership Advent-Irbm/Jenner Institute/Oxford University partirà dall’Italia per l’Inghilterra dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani. Si prevede di rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per immunizzare personale ospedaliero e forze dell’Ordine in modalità di uso compassionevole, dapprima nel Regno Unito e poi, se il governo italiano lo riterrà opportuno, anche nel nostro Paese”.
E’ quanto ha dichiarato all’Adn Kronos  Matteo Liguori, managing director di Irbm SpA, società con sede a Pomezia che sta collaborando, attraverso la sua divisione vaccini Advent Srl, con lo Jenner Institute dell’Università di Oxford (Regno Unito) per la produzione di un siero dal nome provvisorio ‘ChAdOx1 nCoV-19’.
Ieri l’ad di Irbm Piero di Lorenzo ha dichiarato invece all’Ansa che la sperimentazione sull’uomo sempre partirà “in virtù dei dati acquisiti nelle ultime settimane” e il “primo lotto del vaccino partirà da Pomezia per l’Inghilterra, dove inizieranno i test accelerati sui volontari”.
Di Lorenzo ha anche annunciato che è “ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino”.
“Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo, in Inghilterra – ha spiegato il manager – ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci”.
Nei laboratori dell’Irbm di Pomezia, i ricercatori della società partecipata Advent hanno già messo a punto in passato il vaccino italiano anti-ebola, il cui brevetto è stato acquistato nel 2013 dalla società britannica Gsk.
Ad oggi, come riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono arrivati 70 vaccini contro il coronavirus in fase di sviluppo, tre dei quali hanno ottenuto il via libera per essere testati in studi clinici sull’uomo.