MANTOVA – Sono saliti a 15 i posti letto in terapia semintensiva all’ospedale Carlo Poma, 5 in più rispetto all’ultima settimana. E’ quanto ha deciso l’Unità di Crisi dell’Asst di Mantova che ormai si riunisce quasi quotidianamente per affrontare l’emergenza Covid e decidere, di volta in volta, la riorganizzazione degli ospedali. 11 invece i posti in terapia intensiva negli ospedali del territorio.
Proprio in queste ore al Poma si è al lavoro per cercare di realizzare un’area “di isolamento” nei reparti tradizionali, almeno in alcuni di questi per far si che pazienti ospedalizzati per motivi diversi dal Covid ma che risultano positivi e sono in buona salute possano rimanere in sicurezza nel reparto dove erano già indirizzati.
Al momento, nonostante l’incremento dei contagi e dei ricoveri arrivati circa a un centinaio, rimangono tutte in funzione le attività ordinarie dell’ospedale Carlo Poma. Molto frenetica in questi giorni l’attività del Pronto Soccorso, anche di quello non Covid.
La situazione viene in ogni caso definita ancora “sotto controllo”. Qualche timore per quanto potrebbe accadere il 2 novembre con lo sciopero di 24 ore indetto dagli infermieri dall’Associazione Nazionale Nursing Up. Una protesta che a Mantova pare non dovrebbe trovare molte adesioni ma che viene stigmatizzata, anche tra gli stessi infermieri, visto che viene organizzata in un momento di grande emergenza dove ci sarebbe bisogno invece dell’aiuto di tutti.