E’ quanto emerge dall’indagine “L’eccesso di rischio di morte nelle residenze sanitarie
assistenziali prima e durante l’epidemia di Covid-19 nelle province di Mantova e Cremona” svolta dall’Osservatorio Epidemiologico dell’Ats Val Padana e ora pubblicata sulla autorevole rivista scientifica “Epidemiologia e Prevenzione”.
Lo studio giunge alla conclusione che nelle Rsa i morti di Covid sono stati 11 volte tanto rispetto a quelli fuori, anche se “tolto l’effetto di confondenti demografici e inerenti allo stato, il rischio di morire in Rsa rispetto alla popolazione non istituzionalizzata era circa 2-3 volte maggiore prima dell’epidemia Covid-19 e quasi 7 volte durante la stessa. L’epidemia ha aumentato del 60% il rischio di morte nella popolazione non istituzionalizzata di 75 anni e oltre e lo ha raddoppiato nelle Rsa. A una maggiore incidenza corrisponde una mortalità più elevata e un maggior divario tra residenti in RSA e non residenti in Rsa”.
DEGLI ANGELI E FIASCONARO (M5S): “PERCHE’ LO STUDIO E’ RIMASTO NEL CASSETTO?”
CGIL, CISL E UIL CHIEDONO UN INCONTRO URGENTE AD ATS: “PERCHE’ I DATI NON CI SONO MAI STATI FORNITI NONOSTANTE LE NUMEROSE RICHIESTE?”
Alla luce dell’articolo del Corriere della Sera, anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Mantova Daniele Soffiati, Dino Perboni e Paolo Soncini (quest’ultimi due segretari anche di Cremona) con il collega della Cgil di Cremona Marco Pedretti, sono intervenuti con un comunicato unitario in cui sottolineano: “relativamente alla studio epidemiologico sui decessi nella Rsa superiore di 11 volte rispetto al resto della popolazione, nella giornata odierna abbiamo fatto richiesta d’incontro urgente all’Ats e per conoscenza alle due Prefetture di Cremona e Mantova. Con le seguenti richieste:
avere contezza di questi risultati, che nelle diverse riunioni con Ast Valpadana non ci sono mai stati presentati, pur a fronte delle molteplici richieste di essere messi a conoscenza dell’incidenza della mortalità presso le Rsa a seguito del Covid;
copia della ricerca;
motivazioni per le quali la stessa indagine non è stata resa pubblica ai cittadini e alle famiglie cremonesi e mantovane che hanno patito dolore e sconforto dalla perdita dei loro cari”.