Il premier Giuseppe Conte apre a restrizioni diverse all’interno delle varie Regioni, nell’ambito delle prossime misure anti-Covid.
“E’ pensabile, differenziando all’interno di una Regione le aree più critiche da quelle con un livello inferiore e che non meritano una penalizzazione” con misure più restrittive. Si puo’ fare. C’e’ meccanismo nel Dpcm che consente sulla base di dati oggettivi, su richiesta del presidente della Regione, di farlo. La richiesta va fatta su una base scientifica, il ministro Speranza poi valuterà”. Conte, intervenendo all’assemblea dell’Anci, ha anche aggiunto: “Renderemo più chiari e trasparenti i parametri ma questo non diventi confusione”.
Intanto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha dichiarato a Raiuno: “Fino al 3 dicembre non è in discussione il sistema dei parametri alla base della suddivisione delle regioni in zona rossa, arancione e gialla”.
Nel pomeriggio di ieri intanto è proseguito il dialogo Governo-Regioni sulla verifica dei parametri che sono alla base della classificazione per fasce delle Regioni nella gestione dell’emergenza Covid-19. “Oggi – ha spiegato il vice presidente della Conferenza Stato Regioni Giovanni Toti – abbiamo deciso di attivare un tavolo tecnico con l’Istituto Superiore di Sanità per un approfondimento puntuale sui parametri. In base ai risultati di questo tavolo speriamo di arrivare ad una scelta condivisa su cui confrontarci politicamente prima del varo del prossimo Dpcm, anche alla luce di una diversa qualificazione dei test rapidi antigenici, su cui peraltro anche a livello di Unione Europea sono in corso aggiornamenti e valutazioni”.
“Abbiamo poi condiviso con il Governo – ha concluso Toti – la necessità di una comune strategia per i ristori per le attività che hanno subito limitazioni, sospensioni e chiusure, verificando la possibilità di fare in modo che si realizzi la massima tutela possibile per tutte le categorie colpite”.
“Valuto con favore la disponibilità data dal Governo ad accogliere la richiesta, avanzata all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni, di rivedere i parametri di classificazione dei territori nel prossimo Dpcm: il supporto dei tecnici è essenziale per delineare il quadro della situazione, ma la responsabilità finale delle scelte deve essere assunta dagli organi politici”, ha spiegato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante la riunione.
In merito ai ristori, Fedriga ha ribadito la necessità di sospendere i tributi per le categorie penalizzate dalle restrizioni: “Una misura essenziale – ha chiarito – per garantire ossigeno al tessuto produttivo e alle famiglie”.