“In Lombardia partirà a breve una sperimentazione importante e mirata basata sullo screening di studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado per verificare concretamente l’incidenza del virus in questo ambito”. E’ quanto ha annunciato il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che poi ha aspramente criticato il modello a zone del governo per arginare la pandemia.
“La semplice definizione dei colori e delle relative fasce, basata su valutazione che spesso cambiano con frequenza molto rapida, vanno nella direzione opposta a quello che chiedono i cittadini e le imprese – ha detto il governatore – creando solo incertezze e danni economici rilevantissimi”
Ieri intanto, dopo l’annuncio di giovedì, è arrivata anche l’ordinanza di Fontana Lombardia che fa slittare almeno a dopo il 24 gennaio la ripresa delle lezioni in presenza, fino al 50%, nelle scuole superiori, anche quelle bresciane. Le lezioni per le scuole secondarie di secondo grado in Lombardia saranno svolte con la didattica a distanza al 100% da lunedì 11 fino al 24 gennaio. Una decisione – si legge in una nota – susseguente alle valutazioni e alle risultanze di carattere sanitario, condivise dalla Regione con il Comitato Tecnico Scientifico della Lombardia.
A Mantova, in Piazza Sordello, come in altre città italiane si è tenuta una manifestazione di protesta di studenti, genitori e insegnanti (nel rispetto delle misure anti-Covid) per protestare contro la didattica a distanza e chiedere di nuovo il ritorno in classe.