Covid, Fsp Polizia: “A Milano come in tutta Italia condividiamo il massimo impegno dell’amministrazione per la sicurezza dei poliziotti”

MANTOVA – Il Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, Valter Mazzetti, è tornato sul tema dell’emergenza Covid 19 che non ha risparmiato gli operatori del Corpo colpiti duramente dal contagio, soprattutto in determinate zone d’Italia. E lo fa all’indomani dell’appello del Segretario provinciale Fsp di Milano, Giuseppe Camardi, il quale ha chiesto con fermezza che proprio in un territorio così severamente interessato dall’epidemia i protocolli di prevenzione e di accertamento dei possibili contagi sugli agenti siano applicati nella maniera più rigida e ampia possibile, estendendo lo screening con tamponi ed eventuali periodi di quarantena fiduciaria a tutti i poliziotti esposti al contagio.

“L’emergenza Covid incombe più che mai, sul paese e su tutti quelli che si spendono per la sicurezza delle persone. I poliziotti, da subito impegnati allo stremo per garantire di affrontare i numerosi disagi, le tensioni, le paure e il rispetto delle norme nel miglior modo possibile, proseguono nelle loro attività, ordinarie e straordinarie. Nei loro confronti è dunque necessario proseguire con ogni sforzo possibile perché possano proseguire nel loro indispensabile servizio, senza che il rischio ad esso connesso si estenda alle loro famiglie e agli stessi cittadini. In questo constatiamo il massimo sforzo profuso dall’amministrazione, con la direzione centrale di sanità in testa, impegnata ad attivare e rinforzare strategie di contrasto ai rischi e di prevenzione nei confronti del personale. E’ uno sforzo che condividiamo, e che riportato alle diverse realtà territoriali si traduce anche in una importante osservazione da parte nostra di situazioni locali rispetto a fenomeni in divenire che, in determinati contesti, raggiungono picchi di criticità e richiedono livelli di attenzione persino maggiori rispetto alla media”

“Sappiamo che la direzione centrale di sanità si sta spendendo al massimo per mettere in campo strategie sufficienti a garantire il più possibile il personale – afferma per parte sua Camardi -, come del resto anche la locale Questura con cui teniamo un constante e proficuo confronto sul tema. E ciò che ci impegna è proprio su quei protocolli che riteniamo fondamentale siano applicati in maniera identica a tutti, sempre e comunque. Vorremmo che non ci fosse spazio alcuno lasciato alla discrezionalità degli organi che localmente devono dare il via a tali procedure, ma che il protocollo venisse applicato nella maniera più severa e ampia possibile a tutti i colleghi che in questa provincia, forse più che in altre, corrono il rischio di essere esposti al contagio, sia che portino le mascherine chirurgiche o meno. La situazione in Lombardia, e a Milano in particolare, è tale da non ammettere che si aggiunga rischio a rischio. I colleghi lavorano senza sosta ma non senza paura, ed è doveroso fare l’impossibile per tutelarli”