MANTOVA – C’è l’anziano malato di Covid che stava male da diversi giorni ed era ovviamente allettato e che una mattina si presenta a tavola dopo essersi alzato da solo dicendo d’avere fame. Un altro, in condizioni analoghe, che trova la forza di alzarsi invece e andare in bagno a lavarsi.
Sono solo due esempi di quanto sta accadendo agli anziani contagiati da Covid-19 della Rsa di Green Park di Mantova che sono stati trattati con il plasma iperimmune, donato da pazienti convalescenti guariti, nell’ambito della nuova sperimentazione intrapresa dall’Asst di Mantova. Nove finora gli ospiti della Casa di riposo di Dosso del Corso sottoposti alla plasmaterapia che anche in questo caso vede protagonisti il primario della Struttura di Pneumologia dell’ospedale Carlo Poma Giuseppe De Donno, e quello di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Massimo Franchini, così come era stato per la prima sperimentazione del plasma iperimmune condotta insieme al Policlinico San Matteo di Pavia.
Mercoledì prossimo si potranno avere una serie di informazioni dettagliate su come gli anziani stanno reagendo alla terapia ma dal Green Park i commenti sono già molto positivi e anche lo stesso primario De Donno dichiara che “si è soddisfatti di come la sperimentazione sta procedendo”.
L’obiettivo è quello ovviamente di estendere la sperimentazione ad altre Rsa e sono diverse infatti le strutture che si stanno già interessando.
La sperimentazione, come aveva spiegato De Donno durante la conferenza stampa di presentazione, non si limiterà all’aspetto clinico ma “sarà previsto anche uno studio virologico, realizzato in collaborazione con la Struttura di Andrologia dell’ospedale di alta specializzazione Careggi di Firenze per indagare la patogenesi dell’infezione da Covid nella popolazione anziana”.
Altissimo tra l’altro il valore etico del progetto visto che se, come sembra, i risultati saranno positivi, si potrà intervenire con il plasma iperimmune anche per salvare gli anziani, la “memoria storica” del nostro Paese, che purtroppo è stata invece fin qui falcidiata dal virus, soprattutto nelle Case di riposo. Un valore quello di questa sperimentazione che comunque si percepisce all’istante se scorriamo con la mente i tanti volti di anziani che nella dura battaglia contro il covid non ce l’hanno fatta, e pensiamo come quei volti volessero dire affetti, famiglie, persone care.
Tenendo ben presente, sempre, che qualunque anziano è potenzialmente il papà o la mamma di ognuno di noi.