Covid, l’11 gennaio al via le vaccinazioni nelle Rsa. Uneba, Apromea e sindacati: “fondamentale che gli operatori si vaccinino”

MANTOVA – Gli anziani ospiti della Rsa sono stati  riconosciuti come le persone più fragili nei confronti del Covid in ragione dell’età avanzata e della frequente concomitanza di altre malattie e i tanti, troppi decessi nelle Case di riposo ne sono la conferma.
Ecco perchè ospiti e operatori sanitari delle Rsa rientrano nel primo gruppo delle persone che saranno vaccinate.
Questa mattina si è tenuto un vertice in video conferenza tra la dirigenza di Asst e Ats e i responsabili delle Rsa del mantovano durante il quale è stato deciso che le vaccinazioni partiranno l’11 di gennaio, anche se la data potrà variare di qualche giorno per via dell’organizzazione delle singole strutture.
Intanto partirà la formazione di medici e infermieri delle Rsa che diventeranno vaccinatori: sono in media tre per ogni struttura.
E proprio alla luce del via ormai prossimo della campagna vaccinazione anti-Covid nelle Rsa oggi pomeriggio le Fondazioni aderenti sia a Uneba che ad Apromea e i rappresentanti sindacali territoriali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto e divulgato un documento che evidenzia quanto sia importante che gli operatori sanitari delle Rsa si vaccinino.
“Nelle fasi inziali la vaccinazione sarà offerta su base volontaria agli operatori sanitari e sociosanitari. Tutti noi lavoratrici e i lavoratori delle Fondazioni Mantovane (ma in primis voi che avete operato nei nuclei), da marzo a oggi, abbiamo compiuto sforzi enormi per proteggere dalla diffusione del virus i residenti, per proteggere noi stessi, ma pure le nostre famiglie, le comunità ed i territori in cui viviamo”  si legge nel documento.
Un vaccino efficace e sicuro, come è questo vaccino anti Covid, è un ottimo alleato di tutto questo impegno profuso. Tale vaccino è stato testato ed autorizzato dalle agenzie preposte americane, europee e  italiane e servirà a produrre gli anticorpi necessari al nostro corpo che impediranno di ammalarsi e di infettare i propri familiari e i propri assistiti. Negli studi clinici pubblicati il vaccino si è dimostrato con una efficacia molto elevata (95%) e con un basso livello di effetti collaterali transitori locali (indurimento nel punto di iniezione) e sistemici (cefalea, dolori muscolari, spossatezza e febbre) sovrapponibili ad altri vaccini già disponibili e che a molti di noi sono già stati somministrati fin da bambini. Per questo, pur comprendendo che questa situazione inedita possa far vivere qualche incertezza, e nel rispetto della libertà di ciascuno, consapevoli della non obbligatorietà dello stesso, Auspichiamo e vi esortiamo come Dirigenza e come Rappresentanti dei lavoratori ad aderire alla campagna vaccinale. Se, viceversa, ci saranno rinunce al vaccino, l’assistenza agli anziani andrà in grandi difficoltà e ricadrà anche sul percorso attivato in tutto il mondo per superare questa pandemia mondiale che, ricordiamoci, ha già causato moltissimi decessi proprio per la mancanza di farmaci e vaccini adeguati, che oggi invece possiamo dire finalmente di avere a disposizione” continuano Uneba, Apromea, Cgil, Cisl e Uil.
“Contiamo sul fatto che il senso di responsabilità, che per gli operatori sanitari ricordiamo è anche una questione di rispetto del codice deontologico, nonché la solidarietà che sempre hanno contraddistinto la vostra opera quotidiana, ad aderire alla campagna di vaccinazione contro il Covid 19. Una volta vaccinati potremo in cuor nostro sentirci più sicuri e sereni nella consapevolezza di aver fatto la scelta giusta per proteggere noi e chi ci sta accanto. A breve verranno raccolte le adesioni e successivamente i consensi”.

                                                                 

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