Covid, nei dializzati quasi sempre forme lievi. A Mantova contagiato il 9%. Nessun positivo tra i 150 trapiantati di rene

Covid, nei dializzati quasi sempre forme lievi. A Mantova contagiato il 9%. Nessun positivo tra i 150 trapiantati di rene

MANTOVA- All’ospedale Carlo Poma, su duecento pazienti dializzati, diciotto sono stati contagiati da Covid-19 ,il 9%, un dato appena al di sotto al 10% che è la media regionale. Quattordici erano paucisintomatici, quindi con dei sintomi molto lievi, solo in quattro casi c’è stato bisogno di un ricovero e per due di questi purtroppo non si è potuto fare nulla.
A spiegare la situazione dei contagi tra i dializzati mantovani è il primario della Struttura di Nefrologia ed Emodialisi del Carlo Poma Giuseppe Mazzola che, per quanto riguarda i due decessi, spiega che in un caso si è trattato di un 56enne che aveva un quadro clinico molto compromesso anche dal punto di vista cardiologico. Nel secondo caso si è trattato di una 60enne che aveva invece una situazione tutto sommato non così critica al punto che era in lista per un trapianto, anche se pure lei aveva patologie pregresse (diabete e cardiopatia).
Nella grande maggioranza dei casi i dializzati hanno sviluppato dunque forme lievi della malattia. Come mai?  Credo dipenda soprattutto dalla risposta immunitaria deficitaria a causa dell’uremia– spiega Mazzola – Proprio a causa di ciò i dializzati non sono in grado in genere di sviluppare una risposta citochinica, una reazione infiammatoria così importante come un soggetto normale”.
E nella donna deceduta questo non è stato così? “Era una paziente entrata da poco in dialisi  – spiega Mazzola – e quindi ancora con una buona risposta immunitaria, probabilmente questo ha fatto si che si sia scatenata la tempesta infiammatoria”.
Un’altra possibilità che potrebbe spiegare il fatto che la stragrande maggioranza dei pazienti dializzati abbia sviluppato sintomi lievi potrebbe essere collegata al fatto che diversi filtri utilizzati in dialisi si sono dimostrati permeabili alle citochine e  all’interleuchina-6. Sono tutti dati che saranno oggetto di studio esattamente come sarà importante studiare, con la sierologia, come il paziente dializzato risponda in materia di anticorpi. Solo due ad esempio tra quelli che sono stati contagiati, si sono già negativizzati, i tempi sono quindi piuttosto lunghi”.
E tra i trapiantati? I positivi sono stati molti? “Nemmeno un caso – conclude il primario – sui 150 trapiantati di rene mantovani. Questo grazie anche alle indicazioni che abbiamo fornito subito in cui li abbiamo invitati a rimanere il più possibile in isolamento e a prendere tutte le precauzioni del caso. Normalmente chi è stato trapiantato è già comunque molto attento ad evitare possibili contagi”.

 

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