Covid, ok Cdm all’unanimità a dl green pass per tutti i lavoratori. Stop allo stipendio, ma niente licenziamento

Via libera unanime del Consiglio dei ministri al decreto che estende l’obbligo del green pass a tutti i lavoratori, della pubblica amministrazione, ma anche del comparto privato.

La seduta del Consiglio è durata poco più di un’ora. L’obbligo del green pass per i lavoratori prenderà il via dal prossimo 15 ottobre.

Chi coinvolge
A oggi, secondo dati di Palazzo Chigi, 13,9 milioni di lavoratori hanno già il green pass, 4,1 milioni ancora non lo hanno: l’obbligo riguarderebbe in totale, quindi, circa 18 milioni di persone.

Sono inclusi anche i lavoratori esterni all’azienda o all’amministrazione e chi accede nelle strutture per “attività formativa” . Il decreto estende l’obbligo anche a chi ricopre cariche elettive o cariche istituzionali di vertice.

Validità tamponi
Il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, durante il Cdm, ha chiesto di estendere la validità dell’esito negativo di un tampone per il Green pass a 72 ore (attualmente è di 48 ore). La richiesta è stata sottoposta al Cts, “il Governo ha già dato parere favorevole a un emendamento nel decreto in conversione alla Camera, che ora è in discussione nella commissione competente, a un allargamento a 72 ore della vigenza del Green pass attraverso il modello dei test, solo se questi test sono molecolari“. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa, specificando che invece “la vigenza dei test antigenici resta di 48 ore”.

Le sanzioni

“L’accesso del personale nei luoghi di lavoro” senza green pass è punito con una “sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 600 a euro 1.500 per i lavoratori e da 400 a 1000 euro per i datori di lavoro. I controlli a carico dei datori di lavoro. Anche gli organi costituzionali, dunque Quirinale, Camera, Senato e Corte Costituzionale, devono adeguare il proprio ordinamento alle nuove disposizioni.

Sospesi dal lavoro e senza retribuzione i lavoratori che si presenteranno sul posto di lavoro sprovvisti di green pass. Il dipendente senza passaporto vaccinale “è considerato assente ingiustificato e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque non oltre il 31 dicembre 2021, non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, ma non ci saranno conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”. In sintesi, nessun licenziamento.

Tamponi

Il prezzo dei tamponi è stato calmierato: obbligo alle farmacie di test antigenici rapidi a prezzi contenuti. Gratuità dei tamponi per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.

C’è inoltre la disponibilità a riesaminare le misure di distanziamento e valutare l’aumento della capienza per i luoghi che ospitano attività sportive e culturali, come cinema e teatri. In merito il Cts si esprimerà entro il 30 settembre.

Le dichiarazioni

“Il decreto che estende l’obbligo di green pass a tutti i lavoratori è necessario per continuare ad aprire il paese. Lo ha detto il premier Mario Draghi, nel corso del Cdm che ha approvato le nuove misure”.

“La scelta di ampliare l’uso del green pass a tutto il mondo del lavoro viene fatta “per due motivi fondamentali: per rendere questi luoghi più sicuri e per rendere ancora più forte la nostra campagna di vaccinazione” ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.

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