Il 9 marzo 2020 l’annuncio del premier Giuseppe Conte: “non più una sola zona rossa, ma tutta Italia chiusa, vietati gli spostamenti tra regioni, salvo per lavoro, necessità e motivi di salute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora, dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se ci adatteremo a queste norme più stringenti”. Il decreto firmato dall’allora Premier Conte, è arrivato proprio il 9 marzo di quattro anni fa e dopo la firma anche l’Italia entrava in lockdown a causa della pandemia di Covid-19. Da allora nella nostra quotidianità sono entrate tre parole: lockdown, Dpcm e autocertificazione.
Le tappe principali dal febbraio 2020
23 febbraio 2020, il primo Dpcm
Il primo Dpcm arriva dopo la scoperta di Mattia, il paziente 1 (che poi non era il primo, ma si è scoperto molto dopo) di Codogno, in provincia di Lodi. Quarantena di oltre 50mila persone in 11 comuni del Nord Italia. Sono zona rossa dieci comuni del lodigiano e il comune di Vo’ Euganeo nel padovano: chiuse le scuole, sospese tutte le iniziative, stop ai negozi, ai musei, ai luoghi di cultura.
L’1 marzo – nuovo Dpcm
Gli ospedali lombardi sono già vicini al collasso e i decessi aumentano in modo esponenziale. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e le province di Pesaro e Urbino e di Savona diventano zone rosse, con lo stop di scuola e università, divieto di pubblico negli eventi sportivi, le prime raccomandazioni per favorire il lavoro da remoto. In Lombardia e nel Piacentino vengono sospese anche le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Stop alle gite scolastiche e la raccomandazione allo smart working. La situazione peggiora rapidamente ovunque e diventa fuori controllo. Arriva un nuovo Dpcm: le scuole chiudono i battenti in tutta la Penisola.
Il 7 e l’8 marzo 2020 – la situazione al Nord peggiora
La Lombardia è la prima a chiudere tutto e lo stesso in altre 14 province del Centro-Nord: Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia. Inizia l’esodo verso il sud per paura di restare bloccati. Stazioni intasate, corse ai treni, aerei, autobus e a tutto quello che possa far tornare a casa.
9 marzo 2020 – LOCKDOWN TOTALE
Il Dpcm del 9 marzo dispone restrizioni per l’intero Paese, che diventa un’unica zona rossa. Non si può uscire di casa se non con una “autocertificazione”, per motivi di lavoro, di salute o per fare la spesa. All’improvviso tutti gli italiani si ritrovano per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale, il coprifuoco. Poi, vengono chiuse le scuole che proseguiranno le lezioni a distanza, chiusi bar, ristoranti negozi, palestre, piscine, cinema, teatri, musei, discoteche e stazioni sciistiche. Annullati i funerali, ogni manifestazione sportiva. Chi non ha l’obbligo di recarsi sul posto di lavoro inizia ad adottare lo smartworking.
Il 22 marzo 2020- nuovo Dpcm aperti solo servizi di prima necessità
Il 22 marzo un nuovo Dpcm fissa nuovi stop: vengono chiuse anche le attività produttive non essenziali o strategiche. Restano aperti solo alimentari, farmacie, negozi di generi di prima necessità e i servizi essenziali. Nessuno può spostarsi da un Comune all’altro se non per comprovate necessità. Tra metà e fine marzo è il momento più duro, con la sfilata dei carri dell’esercito carichi di bare a Bergamo, le vittime sono quasi mille al giorno.
1 aprile 2020 – nuovo Dpcm – il lockdown viene prolungato
L’1 aprile arriva un nuovo Dpcm, ancora annunciato da Conte in tv: il lockdown viene prorogato fino al 13 aprile.
A pochi giorni da Pasqua, il 10 aprile, il lockdown viene allungato ancora fino al 3 maggio. Ma i numeri cominciano a migliorare. Anche Pasqua e Pasquetta in lockdown. Non solo, nei giorni festivi vengono rafforzati i controlli delle forze dell’ordine.
Il 14 aprile 2020 – prime riaperture
Dal 14 aprile vengono previste alcune riaperture. Via libera solo per librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini.
Il 26 aprile 2020 – nuovo Dpcm riapertura molte attività
Il 26 aprile, nuovo Dpcm del premier Conte che stabilisce la riapertura di molte attività per il 4 maggio, in quella che viene definita la fase 2 dell’emergenza Covid
Maggio 2020 – inizia la fase 2
Dopo il ponte del 1° Maggio, finisce il lockdown e inizia la ‘Fase 2’: riaprono diverse attività produttive, i negozi dovranno attendere il 18 maggio, resta il distanziamento sociale e resta anche il divieto di assembramento. Nei luoghi chiusi obbligatorio indossare la mascherina.
18 maggio 2020 – fine autocertificazioni
Dal 18 maggio si allentano le misure. Si può uscire liberamente anche senza autocertificazione. Sono limitati solo gli spostamenti tra regioni. Riaprono tutti i negozi, i bar, i ristoranti e anche le chiese.
11 giugno 2020 – la fase 3
La pandemia rallenta e l’11 giugno arriva un nuovo provvedimento del premier Conte. Parte la ‘Fase 3’: riaprono i centri estivi per i bambini, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, così come le attività di centri benessere, centri termali, culturali e centri sociali. Dal 15 giugno via libera anche per i cinema, gli spettacoli aperti al pubblico, le sale teatrali, sale da concerto e altri spazi anche all’aperto, e riparte lo sport professionistico.
14 luglio 2020 – nuovo Dpcm estate libera
Nuovo Dpcm il 14 luglio, che proroga le misure fino alla fine del mese, poi fino al 7 settembre e infine fino al 7 ottobre. In estate ci si sente liberi, a volte un po’ troppo. Le vacanze e la serata in discoteca fanno riaccendere i contagi. I casi a settembre iniziano a risalire, tornano a superare quota mille e in poche settimane addirittura quota 10mila.
16 agosto 2020 – tornato le prime restrizioni e chiusure
L’estate in libertà ha fatto ripartire il virus che torna prepotentemente a far capire che non era tutto finito, come si pensava. Il 16 agosto tornano così le prime restrizioni. Il governo decide di chiudere le discoteche sia all’aperto che al chiuso.
A settembre riaprono le scuole con orari e calendari diversi a seconda delle regioni e degli istituti scolastici con nuove regole per contenere i contagi.
13 ottobre 2020 – tornano i Dpcm: arriva la seconda ondata
Il 13 ottobre inaugura ufficialmente la seconda ondata: le mascherine sono obbligatorie sia all’aperto che al chiuso. Niente feste, cene con la massimo sei persone, addio partite di calcetto e teatro e cinema a numero chiuso.
18 ottobre 2020 – nuova stretta vietati assembramenti
Il 18 ottobre nuova stretta, che consente ai sindaci di disporre la chiusura di strade e piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, dopo le 21, vieta attività convegnistiche o congressuali, e sagre e fiere di comunità, consente alle scuole superiori di organizzare attività di didattica a distanza e alle Università di organizzare le proprie attività in base alla situazione epidemiologica del territorio. Decise ulteriori restrizioni per la movida e regole per bar e ristoranti. Palestre e piscine hanno una settimana di tempo per allinearsi ai protocolli di sicurezza.
24 ottobre 2020 nuovo Dpcm con nuovi stop
ll 24 ottobre il premier presenta un Dpcm ancora più restrittivo: nuovo stop a palestre, piscine, centri benessere, teatri, cinema, centri natatori, centri benessere e termali; chiusura dei ristoranti alle 18, incremento della Dad alle superiori e l’invito a non spostarsi, se non per situazioni di necessità.
3 novembre – torna il coprifuoco – nascono i colori delle regioni
Ancora un ulteriore stretta il 3 novembre: coprifuoco su tutto il territorio nazionale dalle 22 alle 5 del mattino successivo, Dad obbligatoria nelle scuole superiori, stop ai centri commerciali nei weekend, riduzione del 50% della capienza dei mezzi pubblici. Nasce anche il sistema dei “colori”, con le tre fasce di rischio gialla, arancione e rossa da assegnare settimanalmente alle Regioni in base agli indicatori di monitoraggio.
3 dicembre 2020 – nuovo Dpcm vieta spostamenti tra regioni
Il 3 dicembre viene presentato un nuovo Dpcm. Fra le misure il divieto di spostarsi tra Regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Vietato uscire dal proprio comune il 25, 26 dicembre e il 1 gennaio. In questi tre giorni ristoranti aperti solo a pranzo. Divieto di uscita per Capodanno dalle 22 alle 7 del mattino; chiusura dei centri commerciali nei fine settimana.
Dpcm Natale 2020 e fine anno – tornano le autocertificazioni
Un ulteriore stretta nel periodo delle festività natalizie è stata emanata il 18 dicembre, a differenza del provvedimento precedente, fissa la chiusura dei ristoranti nei giorni festivi. L’Italia si alterna tra zona rossa (nei giorni festivi e prefestivi: 24,25,26,27, 31 dicembre e 1,2,3,5,6 gennaio) e zona arancione (nei giorni feriali 28,29,30 dicembre e 4 gennaio). Vengono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
Il 27 dicembre 2020, il cosiddetto “Vaccine day”, è la data che ha segnato il via ufficiale alla campagna di vaccinazione contro il COVID-19 in tutta Europa.
14 gennaio 2021 – nuovo Dpcm proroga stato di emergenza
Ancora un Dpcm il 14 gennaio che proroga lo stato di emergenza fino al 30 aprile. Viene ribadito il coprifuoco tra le 22 e le 5, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, e il sistema per fasce di colore assegnate alle singole Regioni. Palestre, piscine e cinema restano chiusi fino al 5 marzo. Chiusura degli impianti sciistici fino al 15 febbraio. Musei, se in fascia gialla, aperti solo durante la settimana. Divieto di asporto nei bar dalle 18. Fino al 15 febbraio viene vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome. Istituita anche la “zona bianca” per le aree dove il numero dei contagi è molto basso.
Febbraio 2021, il primo decreto legge Mario Draghi – stretta alle zone rosse
A febbraio arriva poi un decreto legge, il primo del nuovo premier Mario Draghi, che porta una stretta sulle zone rosse, dove vengono fermate le visite a parenti e amici, oltre a prolungare il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 marzo (ma si potrà andare nelle seconde case). Prorogata anche la possibilità di fare visita ad amici e parenti in un’altra abitazione privata in massimo in due persone, più i figli minori di 14 anni, ma non in zona rossa.
5 marzo 2021 – il primo Dpcm Draghi
Il 5 marzo entra in vigore il primo Dpcm firmato da Mario Draghi che durerà fino al 6 aprile e disciplina dunque anche le festività pasquali, salvo nuovi provvedimenti ad hoc che potrebbero arrivare qualora da qui ad aprile il Governo ritenesse necessarie ulteriori restrizioni. Il Dpcm Draghi ricalca nell’impianto generale quelli di Giuseppe Conte, improntanti al rigore. Restano dunque in vigore il sistema a fasce colorate, il coprifuoco e lo stop agli spostamenti tra regioni; inoltre, c’è un’ulteriore stretta sulla scuola. Tra le novità c’è l’apertura dei cinema e dei teatri dal 27 marzo con posti a sedere preassegnati. Ok ai musei in zona gialla anche nei weekend su prenotazione.
22 aprile 2021 – Nuovo decreto con ripristino zone gialle e confermato coprifuoco
Vengono ripristinate le zone gialle e lo stato di emergenza viene prorogato fino al 31 luglio 2021. Vengono inoltre confermati il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00 e gran parte delle misure di contenimento previste per le zone arancioni e rosse.
Viene istituita la certificazione verde COVID-19 disponibile per quattro categorie:
-coloro che hanno completato la vaccinazione anti-SARS-CoV-2.
-coloro che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-SARS-CoV-2
-coloro che sono guariti da COVID-19
-coloro che hanno effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2.
Dal 26 aprile al 15 giugno spostamenti tra regione in zona arancione consentiti solo per chi ha Certificazione verde o per comprovate esigenze lavorative, per motivi di salute e per situazioni di necessità. Gli spostamenti in zona arancione (all’interno del Comune) e in zona gialla sono invece consentiti una sola volta al giorno, verso una sola abitazione, nel limite di quattro persone oltre a quelle conviventi e ai minorenni, ed entro l’orario del coprifuoco.
Iniziano lentamente le riaperture delle diverse attività
8 ottobre 2021 – tornano al 100% in zona bianca capienza teatri, cinema, discoteche
Con il decreto-legge n. 139 dell’8 ottobre 2021 torna al 100%, in zona bianca, la capienza dei teatri, dei cinema, delle sale da concerto e dei locali di intrattenimento e musica dal vivo; la capienza per eventi e competizioni sportive viene fissata al 75% all’aperto e al 60% al chiuso; la distanza interpersonale di un metro viene abolita nei musei. Lo stesso decreto permette la riapertura delle discoteche e delle sale da ballo (dopo quasi quattordici mesi di chiusura) con capienza al 50% al chiuso e al 75% all’aperto.
26 novembre 2021 – Nuove restrizioni e green pass vaccinale
Il decreto-legge prevede, a partire dal 15 dicembre, l’obbligo di una dose di richiamo per il personale sanitario, scolastico, forze dell’ordine e per altre categorie di lavoratori, da effettuarsi cinque mesi dopo il ciclo vaccinale primario. Lo stesso decreto, per il periodo fra il 6 dicembre 2021 e il 15 gennaio 2022, differenzia la certificazione verde rilasciata a persone vaccinate o guarite (soprannominata “green pass rafforzato” o “super green pass”) — valida per accedere a spettacoli, eventi sportivi, ristorazione al chiuso, feste, discoteche e cerimonie pubbliche — dalla certificazione verde seguente a tampone molecolare o rapido (“green pass base”) — sufficiente solo per frequentare le restanti attività. La validità del green pass per persone vaccinate viene inoltre abbassata a 9 mesi (precedentemente 12). L’obbligo di Green Pass viene esteso a ulteriori settori: alberghi; spogliatoi per l’attività sportiva; servizi di trasporto ferroviario regionale e interregionale; servizi di trasporto pubblico locale. Infine, le restrizioni previste per le zone gialle e arancioni vengono applicate soltanto per i non vaccinati.
24 dicembre 2021 – nuovo decreto legge: chiusure, mascherine e super green pass
In seguito a un nuovo aumento di contagi, la chiusura di discoteche e sale da ballo, e il divieto di eventi, feste e concerti che implichino assembramenti in spazi all’aperto. Sempre fino al 31 gennaio, diventa obbligatorio l’uso delle mascherine all’aperto (anche in zona bianca) e, in particolare, l’uso delle maschere FFP2 nei mezzi di trasporto, nei teatri, nei cinema, nelle sale da concerto e negli eventi sportivi, al chiuso o all’aperto. Il Super Green Pass diventa obbligatorio, fino al 31 marzo 2022, anche per accedere a bar al chiuso, piscine, palestre, sport di squadra, musei, centri benessere e termali, centri culturali e sociali, parchi tematici e di divertimento, sale scommesse, bingo e casinò. La validità della certificazione verde per le persone vaccinate viene abbassata a 6 mesi (precedentemente 9), mentre il richiamo vaccinale viene anticipato a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. Lo stato di emergenza viene inoltre prorogato fino al 31 marzo 2022.
30 dicembre 2021 – nuovo Decreto Legge super green pass e quarantena
Si dispone, dal 10 gennaio al 31 marzo 2022, l’uso del Super Green Pass anche per i servizi di ristorazione all’aperto; sagre, fiere, convegni e congressi; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose. Si modificano i tempi della quarantena precauzionale in seguito ad un contatto con un soggetto positivo al COVID-19: 10 giorni — al termine dei quali effettuare un tampone rapido — per i non vaccinati, i vaccinati con una dose, i vaccinati con due dosi da meno di 14 giorni; 5 giorni — al termine dei quali effettuare un tampone rapido — per i vaccinati con due dosi da più di 120 giorni, asintomatici con greenpass ancora valido; nessuna quarantena per i vaccinati con due o tre dosi o guariti da meno di 120 giorni (il tampone è obbligatorio soltanto in caso di sintomi; per 10 giorni è obbligatorio indossare la mascherina FFP2).
7 gennaio 2022 – obbligo vaccinale dai 50 anni in su
Con il decreto-legge n. 1 del 7 gennaio 2022 viene applicato l’obbligo di vaccinazione, fino al 15 giugno, per i cittadini di 50 o più anni. L’uso del Green Pass Base viene esteso anche per accedere ai servizi alla persona (come estetisti e parrucchieri), a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, e ad attività commerciali, ad eccezione dei servizi essenziali alla persona (come i supermercati).
8 febbraio 2022 – ordinanza stop mascherine all’aperto
Con l’ordinanza dell’8 febbraio 2022 del Ministero della Salute, a partire dall’11 febbraio decade l’obbligo di mascherina all’aperto, a partire dallo stesso giorno si dispone la riapertura delle sale da ballo.
31 marzo 2022 – fine dello stato di emergenza
Il 31 marzo 2022 termina in Italia lo stato di emergenza, proclamato per la prima volta il 31 gennaio 2020 e da allora prorogato ogni sei mesi per permettere al Governo l’adozione di misure straordinarie contro la pandemia. Il decreto-legge 24 marzo regola l’uscita graduale dall’emergenza sanitaria.
Si parla di “autosorveglianza” per chi ha avuto contatti con positivi e le mascherine FFP2 restano obbligatorie fino al 30 aprile 2022 per accedere ai teatri, ai cinema e ai mezzi di trasporto, resta l’obbligo di indossare fino al 30 aprile una mascherina, anche chirurgica, in tutti gli altri luoghi chiusi aperti al pubblico.
Resta l’obbligo di green pass base (o rafforzato) fino al 30 aprile per accedere a bar, ristoranti, eventi sportivi all’aperto, aerei, treni e navi; il green pass rafforzato resta invece obbligatorio, fino al 30 aprile, per le feste in bar e ristoranti, per cinema, teatri e concerti, palestre e piscine, sale da ballo, eventi sportivi al chiuso, e, fino al 31 dicembre, per accedere come visitatori agli ospedali e alle RSA.
Dal 1º aprile 2022 non viene più applicata la classificazione delle regioni italiane in diversi scenari di rischio, comunemente noti come “zona bianca”, “gialla”, “arancione” e “rossa”; decade il distanziamento sociale, con il ritorno alla capienza piena in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto.
1º maggio 2022 decade l’obbligo di indossare le mascherine FFP2
Esso viene prorogato fino al 15 giugno soltanto per i mezzi di trasporto pubblico locale, per gli spettacoli al chiuso in teatri, cinema e sale da concerto, e per gli eventi sportivi al chiuso, oltreché per le strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali L’uso della mascherina, anche chirurgica, resta obbligatorio nelle scuole fino alla fine dell’anno scolastico.
A partire dal 16 giugno, e fino al 30 settembre, l’obbligo di mascherina resta in vigore soltanto per i mezzi di trasporto e per le strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali.
Dopo il 30 settembre non resta più in vigore l’obbligo della mascherina nei mezzi di trasporto e rimane solo per le strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali
5 maggio 2023, l’OMS dichiara ufficialmente la fine della pandemia
Da quel momento in poi, l’unica misura ancora in vigore resta l’isolamento domiciliare per i soggetti positivi fino al quinto giorno dal contagio.
7 agosto 2023 decade l’obbligo di isolamento dei soggetti positivi al Covid-19
29 dicembre 2023 – obbligo mascherina reparti intensivi, fragili e rsa
Viene prorogato (fino al 30 giugno 2024) l’obbligo di indossare la mascherina nei reparti con pazienti fragili e nei reparti di cure intensive: ospedali (limitatamente ai reparti di malattie infettive, terapie intensive e pronto soccorso), ed RSA
Ma il lockdown è davvero servito per bloccare la circolazione del virus e ridurre il numero dei morti?
A quattro anni di distanza gli esperti ancora si dividono https://mantovauno.it/salute/covid-quattro-anni-fa-litalia-in-lockdown-contro-il-virus/