Crisi di Governo, Confindustria, Apindustria Confimi e Confartigianato si appellano a Draghi

MANTOVA – “Siamo esterrefatti e preoccupati, non è questo il momento per avviare una crisi di Governo”. Edgardo Bianchi, Elisa Govi e Lorenzo Capelli, presidenti di Confindustria, Apindustria Confimi e Confartigianato, lanciano un appello al presidente del Consiglio Mario Draghi ed a tutte le forze politiche al fine di scongiurare la crisi di Governo che va profilandosi.
“Chiediamo ai partiti, tramite i loro rappresentanti locali, di ritrovare equilibrio per poter proseguire l’esperienza unitaria di questo Governo. Le imprese Mantovane e tutto il territorio aspettano risposte strategicamente rilevanti che necessitano l’utilizzo di risorse del Pnrr, occasione di sviluppo infrastrutturale per il territorio che difficilmente si potrà ripetere, e che sicuramente andrà perduta senza un Governo pienamente rappresentativo”.

In particolare, sono aperte la questione del Porto di Valdaro e della Zls, che dopo l’iter regionale attende l’approvazione del Governo, ed il bando per la creazione della Hydrogen Valley, che potrebbe essere per molte aziende manifatturiere e di trasporti una risposta al vertiginoso aumento dei costi di approvvigionamento energetico. Le associazioni di categoria, rappresentative di oltre 3.000 imprese mantovane che danno lavoro a oltre 60.000 lavoratori, sono unite nel descrivere uno scenario molto cupo nel caso che oggi non si riesca a trovare un accordo: “Serve un decisore politico in grado di dare risposte e tempi certi sulla transizione energetica, sul Superbonus e la cessione dei crediti accumulati dalle imprese edili, sulla siccità ed i relativi interventi strutturali da assumere, sul contenimento dell’inflazione. Il voto, in questo momento, lancerebbe il Paese in una campagna elettorale che non farebbe altro che esacerbare un clima sociale già in fibrillazione. Si rischia di generare una instabilità politica che proseguirà anche in autunno ed inverno, quando potremmo avere le ripercussioni più dure per la riduzione dei flussi di gas dalla Russia. Non possiamo credere che la classe politica di questo Paese sia così irresponsabile da aggravare deliberatamente una situazione già molto difficile”.