Crisi idrica, pochi giorni di acqua nell’Oglio Po, in sinistra Mincio per ora di riduce ancora la portata

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MANTOVA – “Da domani in sinistra Mincio riduciamo ancora la portata a 55m3/s invece dei 60m3/s, e cerchiamo di portare a casa i primi raccolti – così Elide Stancari, Presidente del Consorzio di Bonifica Territori del Mincio – il problema più grande al momento lo abbiamo nell’Oglio Po, che prende l’acqua dal Lago d’Idro, in questo caso abbiamo acqua ancora per pochi giorni”.

E se per il mais, massimo in 15 giorni si dovrebbe riuscire a terminare il raccolto, le coltura in grossa difficoltà invece sono le risaie e i prati stabili.

Stessa situazione di criticità idrica su tutto il distretto del fiume Po data dall’assenza di precipitazioni e con le temperature in costante aumento ben oltre i valori di riferimento del periodo. Le principali stazioni di misura registrano portate al di sotto dei minimi storici. A dirlo l’osservatorio permanente sulle Crisi Idriche.

La portata del fiume Po stimata nella sezione di Pontelagoscuro a chiusura di bacino, è pari a circa 114 m3/s in costante diminuzione con condizioni di siccità idrologica estrema che caratterizzano anche le altre sezioni principali del fiume Po e buona parte dei suoi affluenti.

I contributi maggiori che potrebbero sostenere la magra del Po arrivano dalla:
Dora Baltea – a Tavagnasco in uscita Valle d’Aosta circa 133 m3 /s;
Ticino – in uscita dal lago Maggiore circa 112 m3 /s;
Adda – in uscita dal lago di Como circa 106 m3 /s;
Mincio – in uscita dal lago di Garda circa 70 m3/s;
Tali portate sono per la maggior parte derivate per finalità irrigue, mentre gli altri corsi d’acqua appenninici non apportano più un significativo contributo alla magra del Po.

La riserva disponibile nei grandi laghi è in costante diminuzione. I livelli di invaso del Lago di Como e del Lago d’Idro sono pari ai limiti di regolazione, il lago Maggiore ha un riempimento solo del 16% e -19 cm all’idrometro di Sesto Calende. Lago di Garda in diminuzione, con un riempimento sceso al 33%.

Dove si riesce si va avanti con le diminuzioni giornaliere dei prelievi irrigui, in alcuni casi sarà necessario il blocco, ma in quel caso sarà da valutare, posto per posto quali colture preservare.