Cristian, l’autopsia non evidenzia una causa macroscopica di morte. Servono le analisi dei campioni prelevati

Cristian, l'autopsia non evidenzia una causa macroscopica di morte. Servono le analisi dei campioni prelevati

MANTOVA – Serviranno ancora dei giorni per capire esattamente di cosa è morto Cristian Di Marco, l’artigiano 43enne di San Giorgio deceduto il 29 dicembre scorso a Barbados dopo alcuni giorni di coma.
Questa mattina all’ospedale Carlo Poma di Mantova è stata eseguita l’autopsia richiesta ufficialmente alla Procura dall’avvocato Gaetano Alaia, incaricato dalla famiglia di Cristian di seguire gli sviluppi legali di questa triste vicenda.
L’esame, al quale ha presenziato un medico nominato dai familiari, è stato eseguito dalla dottoressa Giovanna Del Balzo dell’istituto di Medicina legale di Verona.
Dalle prime indicazioni pare che non si sia individuata una causa macroscopica della morte come invece accade in numerose altre situazioni. E quindi non è ancora possibile confermare se Cristian sia davvero morto a causa di un aneurisma cerebrale come sostenevano i medici dell’ospedale di Bridgetown dove era stato ricoverato a Barbados e dove è avvenuto il decesso.
Serviranno analisi ed esami dei campioni di tessuti prelevati, tra cui l’intero cervello. Il corpo di Cristian pare fosse ben conservato ma forse l’elevato numero di giorni trascorso dalla morte ha inciso sull’esito dell’esame autoptico.
Nell’attesa che gli esami dei campioni prelevati forniscano il responso, la salma di Cristian potrebbe essere dissequestrata già nei prossimi giorni e così potrà essere fissata la data  dei funerali.