MANTOVA – Sono tre gli infortuni mortali sul lavoro che si sono verificati in provincia di Mantova dall’inizio dell’anno. Il primo, proprio l’1 gennaio quando un 57enne è rimasto schiacciato da una rotoballa in un’azienda agricola, il secondo
il 16 aprile 2024 a causa del cedimento di un travetto un 58enne è caduto da un’altezza superiore a tre metri e l’ultimo ieri con il 35enne schiacciato tra due rulli.
“Ci siamo ritrovati a dover assistere all’ennesima tragedia sul lavoro – si legge nella nota congiunta inviata dalle organizzazioni sindacali Nidil Cgil, Felsa Cisl Asse del Po e Uiltemp Lombardia – a perdere la vita è stato un giovane lavoratore in somministrazione presso un’azienda di stampaggio di materie plastiche di Rivarolo Mantovano.
Siamo innanzitutto umanamente sconvolti da ciò che è accaduto. Proviamo un forte senso di dolore e sconfitta, come ogni volta che accadono questi gravissimi episodi, che ogni giorno sistematicamente si ripetono, evidenziando in maniera esponenziale le dimensioni di un problema che appare fuori controllo e crea un intollerabile fallimento per tutto il sistema che dovrebbe garantire ad ogni lavoratore il rientro alla propria casa, alla propria famiglia, dopo una giornata di lavoro. Si lavora per vivere, e non per morire“.
“Salute, sicurezza, formazione, non possono essere solo temi di facciata o di denuncia in occasioni simili – prosegue la nota – ma devono essere il caposaldo culturale, sociale del nostro Paese. Ci vuole un cambio di rotta deciso, un’inversione totale ove la tutela e la sicurezza del lavoratore vengano poste al centro del processo produttivo attraverso investimenti nella formazione, rafforzamento degli enti preposti ai controlli, sui quali le istituzioni non possono più nascondersi ma assumersi le loro responsabilità.
Ci stringiamo attorno al dolore dei familiari e dei colleghi del lavoratore in questa tragedia, che colpisce l’intera comunità mantovana”.