Un viaggio di 4000 km in due giorni per offrire una nuova speranza ad una bambina ucraina di 11 anni. Un’ambulanza di Soccorso Azzurro (Gruppo Mantova Salus) è partita da Mantova per Przemysl, località al confine tra Polonia ed Ucraina, per caricare e trasportare all’Ospedale Bambin Gesù di Roma una bimba ucraina, affetta da un male aggressivo che necessità di cure particolari.
Il GMS ha organizzato il viaggio a titolo gratuito: “La vita ed il sorriso di una bambina sono il riconoscimento di maggior valore – ha commentato Guerrino Nicchio, presidente di Mantova Salus e di Soccorso Azzurro – siamo lieti di aver aiutato e facciamo il miglior in bocca al lupo alla piccola ed a sua madre per il proseguo della loro battaglia. A richiedere la nostra collaborazione è stata Daniela Sanguanini e la risposta è stata immediata”.
Nel racconto dei due soccorritori che hanno percorso la strada tra Mantova e la Polonia Claudio Malagutti e Daniele Veratti, l’emozione di fronte alla gioia della bambina e di sua mamma: “Ci avevano avvertito che avrebbero potuto avere un atteggiamento un po’ freddo e distaccato, invece appena ci hanno visto ci hanno abbracciato. Nei loro occhi si vedevano la gioia e la serenità di chi si sente al sicuro dopo tanti pericoli”.
L’avventura delle due era infatti partita molto prima, da una regione ad est dell’Ucraina, quando hanno preso il treno e dopo 14 ore sono arrivate al confine con la Polonia. “Il viaggio verso l’Italia è stato abbastanza rapido, solo in Austria siamo capitati in mezzo ad una tormenta di neve che ci ha un po’ rallentato, ma senza farci ritardare”. A Tarvisio Malagutti e Veratti hanno trovato un altro equipaggio di Soccorso Azzurro per il cambio. Cristian Talassi e Andrea Preti hanno proseguito il viaggio fino a Roma. Da Occhiobello si è aggiunto un altro mezzo della Croce Rossa di Valmontone, come ulteriore scorta.
Alle 14 di ieri finalmente la piccola ha potuto entrare nella sua stanzetta al Bambin Gesù, insieme all’orsacchiotto regalatole dai soccorritori mantovani, pronta ad affrontare con coraggio la sua terapia.