Dati Covid falsi in Sicilia, indagato l’assessore Razza: “I morti? spalmiamoli un poco…”

“Ma sono veri?”. “Sì, solo che sono di 3 giorni fa”. “E spalmiamoli un poco…”. Questa una delle intercettazioni registrate dagli inquirenti tra l’assessore alla Salute della Sicilia Ruggero Razza e la sua dirigente Maria Letizia Di Liberti che prosegue: “Ah, ok allora oggi gliene do 1 e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene? Ok”. “Ok”. “Ciao, ci metto questi io”.
I due parlano del numero di decessi per il Covid nella Regione. L’intercettazione fa parte dell’inchiesta che ha portato all’arresto della dirigente e all’avviso di garanzia per Razza. Sono accusati di falsità materiale e ideologica. I carabinieri hanno anche sequestrato  dei telefoni. L’indagine che coinvolge Razza ha portato a tre arresti.
Gli arrestati, tra cui la dirigente, sono accusati di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati diretti all’Iss sulla pandemia modificando il numero dei positivi e dei tamponi e a volte anche quello dei decessi. Il fine sarebbe stato quello di evitare il passaggio della regione in zona rossa.
Dal mese di novembre sarebbero circa 40 gli episodi di falso documentati dai carabinieri dei Nas, l’ultimo dei quali risalirebbe al 19 marzo scorso.

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