Dazi, imprese mantovane: “Salto all’indietro. Rischiano automotive e componentistica”

MANTOVA – Imprese e artigiani mantovani preoccupati dall’imposizione dei dazi del 20% da parte degli Stati Uniti. Le misure, promosse dal presidente Usa Donald Trump, saranno in vigore tra meno di una settimana e rischiano di complicare uno dei mercati di esportazione più importanti per i nostri industriali e artigiani.

FERRARI (APINDUSTRIA CONFIMI): “QUADRO COMPLESSO, RIPERCUSSIONI NEGATIVE INEVITABILI. E’ UN SALTO ALL’INDIETRO NEL TEMPO”

“Il quadro è complesso, con settori che soffriranno meno, ma altri verranno colpiti duramente – dice Francesco Ferrari, presidente di Apindustria Confimi Mantova -. Dipenderà molto dalle tipologie di prodotti. Se penso al settore che conosco meglio, quello di macchinari agricoli, ad esempio, alcuni tipi di articoli continueranno ad essere importati in Usa, perché non ci sono imprese locali che le fabbricano, ma inevitabilmente il costo del dazio andrà ad aumentare la spesa per gli agricoltori che dovranno acquistarle. In altri casi, invece, come ad esempio nell’ambito delle seminatrici, dove ci sono tanti competitor europei, ma anche un aziende leader locali come ad esempio John Deere, la situazione sarà molto diversa. Ma alla lunga potrebbe essere un boomerang, perché le aziende locali avranno un aumento consistente degli ordinativi con una capacità produttiva inferiore al necessario, e dunque anche i prezzi dei loro macchinari potrebbero alzarsi per una maggiore richiesta sul mercato”.

“E’ una guerra che non porta benefici a nessuno – prosegue Ferrari -, e fa tornare indietro ai tempi della Guerra Fredda, situazioni a cui non siamo più abituati. Sta tornando difficile muoversi, rispetto anche a solo 5-6 anni fa. Il mercato va verso un’ingessatura per decisioni prese più per propaganda che per reale consistenza. Inevitabile dire che ci aspettiamo una ripercussione negativa sui fatturati, se dobbiamo guardare ai dati generali. La questione dazi poi si aggiunge ad un quadro geopolitico abbastanza complicato, che già dava parecchia incertezza”.

Diverso il discorso sull’occupazione, che vede situazioni distinte: “Nel settore dei macchinari agricoli c’è ancora una carenza di manodopera, dunque sotto questo punto di vista la preoccupazione è minore. Anche se occorre spingere molto sulla formazione e, dettaglio che molti trascurano anche a livello politico, sulla conoscenza della lingua da parte dei lavoratori extracomunitari. Il dato occupazionale però dipenderà da settore a settore: anche nel Mantovano diverse aziende sono ancora la cassa integrazione”.

CAPELLI (CONFARTIGIANATO): “C’E’ MOLTA PREOCCUPAZIONE: ATTENDIAMO LA RISPOSTA DEL GOVERNO ITALIANO. RISCHI PER AUTOMOTIVE E COMPONENTISTICA”

“C’è molta preoccupazione – dice Lorenzo Capelli, presidente di Confartigianato Imprese Mantova -, attendiamo la risposta del Governo italiano a questi provvedimenti di Trump. Occorre poi capire se il presidente Usa sarà costretto o meno dagli eventi a fare valutazioni diverse, visto che a nostro parere questa stretta rischia di penalizzare tutti, anche gli americani. Bisogna poi distinguere il tipo di produzioni: i prodotti di eccellenza italiani, che vengono solitamente acquistati dagli americani con alte disponibilità economiche, secondo noi vedranno un calo minore rispetto ad altri. Occorre poi capire il comportamento degli importatori: nel precedente mandato di Trump erano già stati messi dei dazi, ma la richiesta di prodotto era talmente alta che le aziende Usa avevano “compartecipato” al costo del dazio. A nostro parere, comunque, i dazi non risolveranno problemi, ma ne creeranno di ulteriori per tutti, dando instabilità al commercio e a tutta l’economia”.

“Riguardo l’occupazione – prosegue Capelli – a mio modo di vedere i settori di meccanica e automotive, nei quali le aziende lombarde sono leader nella componentistica, rischiano di avere i problemi più grossi, perché già in sofferenza da qualche tempo. Soprattutto in quei settori ci potrebbe essere una riduzione dei posti di lavoro”.

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