De Angeli si è sparato al petto dopo aver colpito il genero: arrestato. E spunta la denuncia di un vicino poi archiviata

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CASTELLUCCHIO – Ha sparato al genero nella casa che condividevano a Castellucchio, con la sua pistola calibro 7,65 regolarmente detenuta, durante la lite di mercoledì sera e che è degenerata poi anche in una breve collutazione. E proprio durante questa Nello De Angeli, 75enne idraulico in pensione, avrebbe fatto partire il colpo che ha colpito al torace il genero 47enne Alberto Dalseno, camionista per un’azienda che trasporta animali vivi. 
A causa di ciò i Carabinieri di Castellucchio hanno arrestato De Angeli in flagranza di reato con l’accusa di tentato omicidio.
Subito dopo aver sparato al genero l’anziano ha rivolto l’arma verso di sé ed ha esploso un secondo colpo con cui si è ferito al petto.

I familiari presenti, le mogli dei due uomini e la figlia di Dalseno nipote quindi di De Angeli, nonchè alcuni vicini di casa sono intervenuti a seguito della grida e del rumore degli spari: due colpi sparati a distanza molto ravvicinata. E’ stato così richiesto prontamente l’intervento dei soccorsi tramite il 112, numero unico di emergenza, che ha provveduto prontamente ad inviare sul posto personale sanitario e le pattuglie dei Carabinieri presenti sul territorio.
I due uomini sono stati soccorsi: De Angeli è stato trasportato in eliambulanza all’ospedale di Pavia, il genero è stato portato all’ospedale di Mantova. Entrambi sono stati ricoverati in prognosi riservata per la gravità delle ferite dovute agli spari che però non hanno colpito alcun organo vitale. I due non sono infatti in pericolo di vita.

Sul posto i Carabinieri, hanno provveduto ad eseguire gli accertamenti tecnici, il recupero e repertamento dell’arma utilizzata, che pare sia stata consegnata loro direttamente da una delle parenti, ed ad ascoltare tutte le persone informate sui fatti. La minuziosa attività investigativa ha permesso così di ricostruire dettagliatamente la dinamica dei fatti. De Angeli, alla luce dello stato di arresto, rimane piantonato dai carabinieri presso l’ospedale di Pavia. L’ipotesi investigativa ed il relativo quadro probatorio sono ora al vaglio della Procura della Repubblica di Pavia, che valuterà i provvedimenti da adottare.

Tra i due uomini, che vivevano con le rispettive famiglie nella stessa casa in due sezioni divise, da tempo la tensione era molto alta e i litigi pare fossero frequenti nonostante fosse stato proprio il genero a ricomprare la villa di De Angeli dopo che questa era finita all’asta a causa del fallimento della ditta di idraulica di quest’ultimo. Ma chissà forse anche questo potrebbe aver inciso sui rapporti tra i due, in particolare sul fatto che De Angeli non si sentisse di fatto più il vero padrone della sua villa costruita con tanti anni di sacrifici. Ovviamente si tratta solo di ipotesi su cui ora gli inquirenti stanno cercando di fare luce.
E intanto, come riportato dal quotidiano La Voce di Mantova, emerge anche una indagine, poi archiviata, nei confronti di De Angeli e Dalseno. Un vicino di casa li aveva infatti querelati nel settembre 2020 per minacce e stalking. Secondo quanto riportato dal quotiano il vicino avrebbe sporto querela quando De Angeli al termine dell’ennesimo litigio gli avrebbe detto frasi del tipo: “… se non vai via prendo il mio fucile e ti ammazzo”. Secondo il vicino De Angeli e il genero avrebbero compiuto nei suoi confronti diversi atti persecutori (ci sarebbe anche un testimone sentito dagli inquirenti) e non erano mancate le richieste di intervento da parte dei carabinieri, fino alla lite da cui è scaturita la querela. A fronte di quelle minacce il vicino di casa avrebbe anche chiesto, tramite il proprio avvocato, la revoca del porto d’armi per De Angeli. La Procura di Mantova ha però avanzato una richiesta di archiviazione dell’indagine, motivandola con il fatto che non sarebbero emersi elementi inconfutabili circa gli atti pesecutori, e il gip ha accolto la richiesta nonostante l’opposizione all’archiviazione dell’avvocato del querelante.

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