MANTOVA – “Un fatto grave, inusuale e del tutto incredibile”. Non usa mezzi termini la FIOM-CGIL di Mantova nel commentare un episodio che definisce “oltraggioso e intimidatorio”, avvenuto all’interno dello stabilimento Belleli Energy CPE, con protagonista Marco Stefanelli, delegato sindacale e componente della RSU aziendale.
Tutto ha avuto inizio il 24 aprile scorso, quando Stefanelli ha ricevuto una contestazione disciplinare culminata con una comunicazione di licenziamento. “Un atto però sospeso in virtù degli accordi interconfederali del 1966 – fa sapere la Fiom in un documento firmato dal segretario generale mantovano Marco Massari -, che prevedono l’obbligo di un nulla osta da parte dell’organizzazione sindacale di appartenenza”. Durante l’incontro previsto per discutere tale autorizzazione, la FIOM-CGIL ha espresso chiaramente la sua opposizione, definendo il licenziamento “strumentale” e “del tutto scollegato dal comportamento del lavoratore”.
Nonostante il dissenso sindacale, l’azienda ha deciso di procedere comunque con il licenziamento, attuandolo secondo la FIOM con modalità definite dal sindacato “umilianti: al delegato non è stato concesso il preavviso e, in un gesto clamoroso, è stato accompagnato all’uscita davanti a tutti i colleghi, in una chiara messa in scena intimidatoria”.
Secondo la FIOM-CGIL, questo episodio rappresenta “un attacco diretto alla libertà sindacale e ai diritti fondamentali dei lavoratori”. L’Assemblea Generale Provinciale della FIOM-CGIL, riunita il giorno successivo all’episodio, ha condannato all’unanimità l’accaduto con un Ordine del Giorno molto duro nei confronti dell’azienda. Il sindacato denuncia “un clima aziendale repressivo, dove ogni iniziativa dei rappresentanti dei lavoratori viene ostacolata, talvolta con misure disciplinari che appaiono più come ritorsioni che come vere contestazioni di merito”.
Proprio nei giorni in cui si discuteva del provvedimento contro Stefanelli, la RSU era impegnata nel tentativo di “ottenere per un lavoratore con problemi ortopedici delle scarpe antinfortunistiche speciali prescritte da un medico. L’azienda, pur potendo facilmente coprire la piccola differenza di costo (inferiore ai 100 euro) – ha proseguito la Fiom -, si è rifiutata, tanto da costringere i delegati e la FIOM a ipotizzare una colletta interna per garantire al collega la protezione necessaria”.
Per la FIOM-CGIL, questo rifiuto è “sintomatico della cultura aziendale in atto alla Belleli Energy CPE: una gestione che non solo si sottrae al confronto sindacale, ma addirittura lo contrasta con ogni mezzo. Non è la prima volta – ricorda l’organizzazione – che l’azienda tenta di punire i rappresentanti sindacali: già in passato aveva cercato di sospendere i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, provvedimento poi annullato in tribunale”.
Alla luce di tutto questo, la FIOM-CGIL di Mantova promette battaglia: sia sul piano legale che sindacale, chiede il reintegro immediato di Stefanelli, e invita tutte le strutture sindacali territoriali e nazionali ad attivarsi. “La mobilitazione sarà ampia, perché in gioco – sottolineano – ci sono la libertà sindacale, la dignità dei lavoratori e la tenuta stessa dei principi costituzionali”.
La FIOM-CGIL chiede infine anche alle istituzioni locali di prendere una posizione chiara e pubblica contro quanto accaduto, “riaffermando il valore della democrazia nei luoghi di lavoro e il rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione”.