MANTOVA – Una condanna a 24 anni di reclusione. Questa la pena richiesta stamani in corte d’Assise dal Pm Carmela Sabatelli nei confronti della 53enne Elena Scaini, la donna che nell’ottobre del 2020 ha ucciso il marito 51enne Stefano Giaron nell’appartamento in via Mozart in Valletta Valsecchi dove abitavano insieme alla madre di lui.
L’accusa è omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal vincolo di parentela e lesioni aggravate alla suocera che era rimasta ferita.
Secondo il pm la Scaini era una persona lucida nel momento in cui ha commesso l’omicidio e aveva pianificato il delitto a sangue freddo, dopo una delle tante liti col marito, nascondendo il coltello da cucina sotto il letto, pronto per essere usato contro l’uomo.
Non è stato chiesto l’ergastolo perché sono state riconosciute quali attenuanti l’ambiente di violenza praticamente quotidiana, di forte degrado e disagio socio-familiare in cui l’omicidio sarebbe maturato.
La difesa ha chiesto invece l’assoluzione ribadendo come la Scaini abbia colpito col coltello e ucciso il marito per legittima difesa, altrimenti “lui avrebbe ucciso lei e anche l’anziana madre con cui aveva poco prima litigato”. In subordine è stato richiesto l’eccesso colposo. Anche per il ferimento dell’anziana suocera la richiesta è stata di assoluzione. La sentenza dovrebbe arrivare nella prossima udienza fissata per lunedì prossimo.