Diego Cabrini, addio all’artista che indagava il futuro col pennello

PEGOGNAGA – Con la improvvisa scomparsa di Diego Cabrini Pegognaga perde il fondatore della corrente artistica “Arte Messaggio”. La sua dipartita lascia sgomenti non solo moglie, figli ed amici, ma anche la comunità artistica pegognaghese. Questo il suo percorso culturale che descrive in una breve autobiografia, dalla quale emerge l’influenza artistica della madre «Mia madre mi ha lasciato gran parte della propria creatività artistica. Alle superiori con Cuzzelli, Corsini, Bartoli e Sermìdi, erano apprezzamenti (sottinteso “alle mie creazioni”, n.d.r.), seppur con dissidi nelle varie discussioni artistiche. Trascorsi il servizio militare dipingendo tele per i vari graduati, restando in contatto con le correnti artistiche degli anni Sessanta-Settanta. Al ritorno mi apparve tutto diverso. Cominciai a dipingere entità che proiettano in una dimensione futura una luce blu».
In effetti Diego Cabrini “sentiva” il personaggio che sceglieva di ritrarre, ovvero ne interiorizzava doti morali ed intellettuali per farle trasparire poi su tela. Tra i personaggi che prediligeva Cristo, Padre Pio e Tazio Nuvolari. «Ho seguito una illuminazione virtuale – prosegue la biografia -; i messaggi dei tempi, anche se possono significare un’armoniosa provocazione interpretativa: vivere proiettati nel futuro, con dimension coloristiche e coscienze nuove, destinando il progetto pittura ad una azione ora devozionale, ora politica, ma speranzosa di segreti, sostegni e soluzioni non umane. La mia è Arte Messaggio: tutto ciò che sta accadendo mi porta a tradurre in cultura visiva. Questa è la forza che fa aderire le mie opere ad una realtà futurista per la coscienza umana del nuovo Millennio». Erano gli Anni Novanta.

Riccardo Lonardi

 

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Dipinto di Cabrini in onore dell’eroico nuotatore suzzarese Biancardo Tagliavini