Difficoltà economiche e assistenza: le criticità della Fase 2 nel mantovano

Fase 2, si a cene tra amici ma con poche persone. Ecco come torneremo a incontrarci dopo il 4 maggio

MANTOVA – La Prefettura di Mantova sta monitorando costantemente l’evolversi dell’emergenza sanitaria sul territorio virgiliano, vigilando in particolar modo sul rispetto delle nuove normative imposte dal Governo centrale e dalle  disposizioni messe in atto dalla Regione.

Nella mattinata odierna, il Prefetto di Mantova dott.ssa Carolina Bellantoni ha presieduto una riunione della Sezione Quarta della Conferenza Provinciale Permanente per un primo approfondimento sugli impatti di carattere sociale connessi all’emergenza epidemiologica in atto, in concomitanza con l’avvio delle misure di contenimento previste per la cosiddetta “Fase 2” del contenimento epidemiologico.

Alla riunione hanno partecipato il Vicesindaco del Comune di Mantova, unitamente all’Assessore al Welfare e Terzo Settore i Sindaci dei Comuni di Suzzara, Viadana, Castiglione delle Stiviere, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Ostiglia, la Direttrice dei Servizi Territoriali di ATS – Val Padana, i Segretari Provinciali delle Organizzazioni Sindacali, il Presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana, la Direttrice della CARITAS Diocesana di Mantova, il rappresentante della Diocesi di Cremona ed i referenti del volontariato sociale operativi sul territorio, quali il “Forum Terzo Settore” ed il Centro Servizi per il Volontariato “Lombardia Sud”.

Nel corso della riunione sono state analizzate le criticità maggiori. Accanto a quelle economiche, dovute a scenari di sviluppo non ancora ben definiti, le principali difficoltà emerse, sono quelle legate all’assistenza delle persone in condizioni di fragilità e per la gestione dei figli, affiancata alla necessità di tornare al lavoro. Problemi, questi, che i Comuni, hanno affrontato potenziando le realtà di volontariato e assistenza.

Si è condivisa la constatazione su come la realtà mantovana abbia saputo reagire con solida coesione, pur con le oggettive difficoltà del momento, all’emergenza tuttora in corso. Al riguardo, si è auspicato l’avvio di un percorso di sempre più stretta integrazione tra il livello istituzionale dell’azione di competenza dei Comuni e della rete territoriale socio-sanitaria, le realtà del volontariato attive e tutti gli attori coinvolti, in senso ampio, nell’assistenza alla persona, affinché sappiano intercettare con anticipo i segnali di disagio e possano farsi interpreti delle migliori soluzioni  da attuare.